C'è chi è pronto a rammaricarsi in caso di partenza di Alessandro Tuia, uno che in 6 anni non ha mai corretto quei difetti che non gli hanno permesso di andare oltre la serie B e che hanno spinto diversi allenatori a considerarlo una seconda scelta anche ai tempi della Lega Pro. C'è chi, invece, ogni volta che è stato chiamato in causa ha fatto davvero la differenza senza mai farsi spaventare dal peso della responsabilità e della maglia indossata. In fondo la Salernitana il suo difensore centrale per il futuro ce l'ha già in casa, merito del direttore sportivo Angelo Fabiani che lo ha scovato dal nulla un anno e mezzo fa strappandolo ad una concorrenza agguerrita e blindandolo con un quadriennale. Stasera il migliore in campo in assoluto è stato Valerio Mantovani, ragazzo sempre molto serio e professionale che, a cospetto di avversari di un certo spessore, ha fatto la differenza con una serie di interventi precisi e puntuali. Consapevole di dover crescere ancora molto dal punto di vista fisico, l'ex Torino ha giocato d'anticipo e ha vinto quasi tutti i duelli individuali, intuendo le difficoltà di Casasola nella prima mezz'ora e rappresentando un punto di riferimento fondamentale nei raddoppi di marcatura.
Anche di testa Mantovani ha saputo farsi rispettare e la sua gara si è chiusa senza sbavature, al punto che il pubblico lo ha applaudito in diverse circostanze. Restando alla stagione, il merito principale è stato quello di caricarsi il peso della retroguardia addosso quando, nel girone d'andata, tutti o quasi i centrali difensivi erano in infermeria. La Salernitana doveva affrontare le primissime della classe, lui ha guidato il reparto con la saggezza, la freddezza e la lucidità del veterano collezionando voti alti in pagella e scalando posizioni nelle gerarchie anche di Colantuono. Un'altra nota lieta di una serata brutta per il risultato, ma che ha messo in vetrina un giovane che può essere tranquillamente titolare anche in un club che punta alla vittoria.
Gaetano Ferraiuolo