Si è svolto questa mattina a Fisciano un convegno dedicato alla lealtà sportiva, seminario di grande interesse culturale che ha attirato l’attenzione degli studenti e di tanti tifosi che hanno apprezzato la presenza della Salernitana. Dopo l’interessante intervento dell’avvocato Silvia Morescanti ha preso parola il direttore sportivo granata Angelo Fabiani, coinvolto indirettamente all’epoca delle indagini su calciopoli, ma successivamente assolto per non aver commesso i fatti contestati. “Fu un periodo molto duro della mia vita e della mia carriera” ha ricordato con un mix di amarezza e soddisfazione per l’esito finale “ma alla fine ho vinto io. Mi sono ritrovato indagato senza aver mai fatto nulla, sottoposto ad una gogna mediatica, squalificato per 4 anni al punto che non potevo uscire di casa. Quando tutto è finito ho ripreso regolarmente il mio lavoro, ma ricordo che ci sono state tante persone che hanno sofferto e che hanno pagato le conseguenze di quel processo più mediatico che sostanziale. Il mio amico Ignazio Scardina, giornalista di un certo livello, si ammalò per essere stato coinvolto ingiustamente in qualcosa che non riusciva nemmeno a comprendere, a Roma stiamo organizzando un memorial perché non bisogna dimenticare queste cose”.
Inevitabilmente il discorso è scivolato anche sulla Salernitana, con alcuni tifosi che hanno chiesto lumi sui programmi futuri, su quanto accaduto in questa stagione e sulle prospettive della società: “Non siamo contenti e questo l’ho già detto tante volte, si poteva fare molto di più, ma ci sono piazze con gloriosi trascorsi alle spalle che hanno festeggiato fino a tarda notte il raggiungimento della salvezza. Mantenere la categoria per 4 anni di fila non era una cosa semplice, purtroppo qui a Salerno una parte dell’ambiente tende sempre a destabilizzare perché forse, paradossalmente, vincere tanto in così pochi anni ha portato a sottovalutare determinati aspetti. Ci tengo a rimarcare una cosa: passare dalla D alla B non era facile né scontato, le società di oggi sono brave se cedono e non se acquistano perché poi si rischia di avere problemi nei pagamenti e nei bilanci. Da questo punto di vista siamo impeccabili, mentre altre società stanno rischiando qualcosa: personalmente sarei per la tolleranza zero, basta un mese di ritardo in qualsivoglia pagamento per giustificare un’esclusione. Il sistema si dopa se non tutti rispettano le regole”.
Il ds: "C'è chi ironizza anche sull'esordio di un 2001: ora basta!"
A tal proposito Fabiani conferma che “sarebbe una follia pensare che non si voglia andare in A a priori, è giunto il momento di dire basta a tutte queste situazioni destabilizzanti che creano confusione nei tifosi. Solo con l’unità dell’ambiente si può raggiungere un risultato importante: in pochissimi hanno rimarcato che hanno esordito due ragazzi del settore giovanile, che stiamo investendo su una struttura importante, che i bilanci sono sani, che prendiamo a zero calciatori che poi ci permettono di realizzare plusvalenze. Purtroppo il mercato è molto più complicato di quanto un tifoso possa pensare, ci sono tanti meccanismi che si devono incastrare soprattutto da quando i procuratori hanno aumentato il loro potere. Come dirigente so che la mia società mi mette sempre in condizione di lavorare per il meglio e in questi anni sono state fatte cose importanti. Grandi nomi? Mi dite il Venezia chi ha come top player rispetto alla Salernitana e quanti gol hanno fatto i loro attaccanti in più rispetto ai nostri? Ribadisco un concetto: bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno ed isolare i bistecconi da tastiera che non vogliono bene alla Salernitana e che hanno ironizzato anche sull’esordio di un 2001. Nessuno tocchi questi ragazzi, sappiamo noi quante persone professionali ruotano intorno alla nostra società. Il fatto che molti dei nostri collaboratori siano salernitani certifica che siamo trasparenti, facessimo qualcosa di sbagliato si verrebbe a sapere subito”.
Infine sul prossimo campionato: “Non faccio promesse: a Salerno è successo due volte e in entrambi i casi siamo andati in serie B. Ricordo che presi l’impegno con il Sindaco a Piazza della Concordia davanti ad 8mila persone. Sappiamo di rappresentare una tifoseria importante che è la parte sana del sistema, accettiamo le critiche costruttive e sappiamo quanto siano fondamentali per noi: basti pensare a quei 15 minuti di silenzio col Cittadella, i calciatori avvertivano la mancanza di quell’incoraggiamento che trasmette una grande energia. La prossima serie B sarà dura e cercheremo di fare il meglio possibile, sapendo che però chi retrocede parte con 25 milioni di euro in più. Il Verona è sceso due volte in tre anni, ne ha intascati 50 e avrà più vantaggi rispetto a me e a tanti altri colleghi. Guai a dire, però, che vogliamo togliere un sogno alla città: la politica dell’autofinanziamento ha una logica perché, con la crisi di oggi, è quasi immorale che un presidente debba rimetterci di tasca propria anche “solo” un milione di euro. Faremo il massimo come sempre abbiamo fatto, con professionalità e senso di appartenenza”
Gaetano Ferraiuolo