Salerno

Come ogni anno la redazione di Granatissimi.Ottopagine propone il pagellone di fine stagione attribuendo un voto a tutti i calciatori che hanno fatto parte della rosa della Salernitana. Pur avendo vissuto un campionato al di sotto delle aspettative generali, la squadra di Colantuono ha messo in vetrina tanti elementi che hanno meritato un'ampia sufficienza e che si spera possano far parte dell'immediato futuro. Ecco le nostre valutazioni ruolo per ruolo:

Portieri

Radunovic 6+: la sua stagione può essere suddivisa in due fasi, con un girone d'andata negativo e un finale di campionato in crescendo, non a caso da quando è aumentato il numero di preparatori dei portieri che ha valorizzato ulteriormente il pregresso lavoro di Genovese. Ricordiamo interventi decisivi contro Frosinone, Venezia, Ascoli e Avellino, del resto era abbastanza risaputo che tra i pali riuscisse a garantire discreta affidabilità. Qualche lacuna nelle uscite, ma anche da questo punto di vista si sono intravisti apprezzabili progressi. 

Adamonis 6: quando chiamato in causa non ha sfigurato, in pratica ha sbagliato solo il secondo tempo col Venezia. Merita la sufficienza per i due calci di rigore parati contro Ascoli ed Entella che hanno fruttato 4 punti preziosi

Difensori

Tuia 5: quando in un percorso di tanti anni determinati difetti non vengono corretti è evidente che non si può meritare la sufficienza pur avendo, obiettivamente, disputato delle buone partite. Inizio d'anno da incubo,con un brutto infortunio che lo ha costretto a guardare i compagni dalla tribuna. Quando è rientrato ha avuto il merito di segnare due reti fondamentali per la salvezza, ma chi osserva attentamente partite e gol subiti noterà che spesso le sue disattenzioni hanno fatto la differenza. Non è un caso che il suo sogno di giocare in A rischi di restare tale ancora una volta e che la società non abbia certo accelerato i tempi per blindarlo contrattualmente. Se resterà dovrà davvero lavorare molto per conquistarsi il posto, se andrà via verrà ricordato come un calciatore su cui la Lazio non ha puntato più, che spesso ha con merito sovvertito le gerarchie, ma che non ha fatto quel salto di qualità pur essendo, potenzialmente, uno dei difensori più completi della cadetteria

Vitale 5,5: stagione decisamente diversa rispetto alla precedente per il terzino granata che, tuttavia, merita mezzo voto in più del capitano per aver giocato praticamente in tutti i ruoli, addirittura terzo in attacco contro il Pescara. Il siparietto finale con Rosina gli è costato i fischi del pubblico, score reso ancora peggiore da due autoreti e da qualche errore in marcatura- vedi Montalto a Terni- costato carissimo. Che questo nervosismo possa portare ad un divorzio anticipato?

Bernardini 5: stagione pesantemente condizionata dagli infortuni e dalla situazione contrattuale, in verità quando è sceso in campo talvolta non è sembrato quel muro ammirato nelle stagioni precedenti. Ha rinnovato e da agosto si riprenderà la maglia da titolare

Popescu 5,5: l’errore col Brescia in marcatura su una situazione di facile lettura e l’ingenuità di Cremona costano mezzo voto in meno ad un giocatore che, comunque, ha dimostrato di avere i mezzi per poter rappresentare una valida alternativa anche in B

Schiavi 6,5: sarà pur vero che a volte si fa prendere dal nervosismo e rischia grosso, ma quando è in giornata è davvero difficile per tutti superarlo. Partito tra “color che erano sospesi” il centrale cavese ha sfoderato spesso prestazioni importanti e si è tolto lo sfizio di segnare anche tre gol preziosi per la classifica. Per attaccamento alla maglia e spirito di sacrificio avrebbe meritato la fascia di capitano con maggiore frequenza

Monaco 6,5: nel mercato di gennaio il mister aveva chiesto un calciatore forte nel gioco aereo, è stato scelto il centrale napoletano e, fatta eccezione per un avvio in chiaroscuro, la fiducia è stata ampiamente ripagata. Di testa o in anticipo, in scivolata o d’esperienza ha rappresentato uno dei baluardi del girone di ritorno. Resterà epico il duello di Perugia con Cerri

Mantovani 7: il “giovane vecchio” non ha tradito le attese e per la seconda stagione consecutiva si è confermato un baluardo al centro del reparto. Da ottobre a gennaio, complice l’incredibile e totale emergenza difensiva, era rimasto l’unico centrale di ruolo a disposizione e, pur essendo ancora un ragazzino e avendo al fianco due terzini, se l’è cavata egregiamente a cospetto delle big del campionato. Autoritario, tenace, sempre bravo in anticipo e in scivolata, migliorasse in marcatura sarebbe già pronto per la categoria superiore

Casasola 8: quando è arrivato serpeggiava il solito scetticismo sui social, ma la mossa di mercato si è rivelata azzeccatissima. Da centrale è stato un gigante, poi Colantuono l’ha spostato sulla destra e, pur dovendo migliorare nei cross, ha sempre profuso impegno, professionalità, attaccamento alla maglia, grinta, cattiveria agonistica e spirito di sacrificio correndo per quattro senza disdegnare interventi difensivi di ottimo livello. Potenzialmente un titolare inamovibile della Salernitana che verrà

Pucino 8: a Vicenza, nonostante la retrocessione, era stato tra i pochi a salvarsi dalla contestazione e si era fatto cucire addosso l’etichetta di “difensore goleador”. A Salerno si è confermato un calciatore sprecato per la categoria, un difensore determinante a prescindere dallo schieramento tattico. Quest’anno ha ricoperto praticamente tutti i ruoli: centrale nella difesa a tre, terzino destro, terzino sinistro, esterno di centrocampo, un jolly che la società potrebbe blindare anche con un rinnovo contrattuale che sarebbe più che meritato. Solo applausi per uno dei top player della rosa della Salernitana

Centrocampisti

Ricci 5,5: nel complesso la sua stagione è sufficiente, anche i tre gol e i due assist sfornati hanno contribuito al raggiungimento della salvezza. Mezzo voto in meno in proporzione alle aspettative e alle effettive qualità, il suo rendimento è stato eccessivamente discontinuo. Resterà l’enigma su quale sia il ruolo più adatto alle sue caratteristiche

Signorelli 5: reduce da un lungo stop è stato inserito gradualmente nell’undici titolare da Bollini prima e Colantuono poi, confermando di essere in possesso di doti tecniche interessanti. Di sufficienze, però, se ne contano sulle dita di una mano e spesso è stato tra i peggiori in campo

Minala 7: come si può dare di meno all’eroe del Partenio, a quel calciatore giunto tra lo scetticismo e tra mille pregiudizi che però ha conquistato il cuore della gente con la sua umanità e semplicità. Troppo evidente il suo calo dopo quel successo, ma resterà per sempre nella storia ed ha regalato un’emozione che vale un voto alto in pagella a prescindere

Odjer 6: sufficienza anche di incoraggiamento per un ragazzo che è stato fantastico il primo anno, è crollato nel secondo e nel terzo ha alternato prove ottime ad altre da dimenticare. Non a caso è stato vicino all’addio sia in estate, sia a gennaio giocando davvero poche partite da titolare. Le potenzialità, però, sono indiscutibili e siamo convinti possa essere un punto di forza della squadra che verrà

Akpa Akpro 6+: ha giocato pochissimo per noti motivi, ma ha lasciato intravedere potenzialità che sono mancate come il pane durante la stagione. Con un buon ritiro alle spalle può essere una pedina preziosa in futuro

Zito 5,5: il provvedimento disciplinare ha chiuso nel peggiore dei modi la sua stagione e forse l’avventura con la maglia granata. Annata davvero strana per lui, arrivato in ritiro senza disfare la valigia su precisa indicazione della società, riconfermato per volere di Bollini, a segno in coppa e due volte in campionato, spesso incisivo anche in corso d’opera, ma tremendamente discontinuo e spesso ingenuo pur essendo tra i più esperti e i più pagati

Kiyine 6,5: era stato etichettato come uno scarto del Chievo, a tratti invece ha fatto la differenza. Bravo Colantuono a ritagliargli un ruolo giusto, bravo lui a farsi trovare quasi sempre pronto togliendosi lo sfizio di segnare un gol importante e storico contro l’Avellino. Leggero calo nel finale dovuto anche al rigore fallito a Cremona

Attaccanti

Rosina 6: sembrava essere il remake in chiave ancora più nera della scorsa stagione, ma quando la squadra si è spenta lui ha acceso la luce trascinandola in acque più tranquille. Due assist, un rigore procurato, un eurogol contro il Cesena e tante giocate di classe: che torni ad essere un valore aggiunto come sempre è stato nella sua carriera

Sprocati 7,5: la sua prima parte di stagione è stata devastante, la Salernitana non poteva fare a meno di lui e la sua qualità ha tolto diverse volte le castagne dal fuoco. Come dimenticare le due perle contro Pescara e Parma e quel gol magnifico nel derby di Avellino, uno slalom alla Alberto Tomba degno dei fuoriclasse della A che spera di sfidare nell’immediato futuro. Calo nel girone di ritorno, ma comunque è arrivato in doppia cifra aggiungendo allo score personale 7 assist

Palombi 4,5: il flop della stagione, del resto non ha fatto nulla in estate per nascondere la sua volontà di restare a Roma. Arrivato a gennaio tra tante aspettative, ha fortunosamente segnato un gol all’esordio, si è ripetuto con un assist sette giorni dopo, poi ha indispettito il pubblico per prestazioni anonime e prive di mordente. Uno dei peggiori della gestione Lotito-Mezzaroma

Rossi 6: fino a dicembre era devastante ogni volta che entrava, una ferocia agonistica rarissima alla sua età. La doppietta contro il Bari poteva rappresentare la consacrazione, il secondo gol lo segna soltanto uno che nelle vene ha il sangue del fuoriclasse. Entrambi gli allenatori, però, lo hanno impiegato a corrente alternata e questo non lo ha aiutato, al punto che nel finale di stagione sembrava più spento. Potenzialmente è uno degli attaccanti più forti, chissà non possa restare ancora un anno

Bocalon 6: si può dire e scrivere di tutto, ma nel calcio contano i numeri e nel suo primo vero anno in B, in una squadra che talvolta ha faticato, ha segnato 12 gol in gare ufficiali, soltanto uno in meno del tanto rimpianto Donnarumma nell’annata 2015-16 e senza calciare rigori. Certo, gli errori a porta vuota, alcune prove da 4,5 in pagella e la scarsa freddezza sotto porta hanno spinto parte del pubblico a fischiarlo con frequenza, ma la sua riconferma è giusta e meritata

Rodriguez 6-: ha segnato 4 gol, ne ha sbagliati alcuni colossali, ma tutto sommato poteva ancora fare comodo

Gatto 6-: tornare era il sogno della sua vita, ma tutto sommato è stato lo stesso giocatore visto due stagioni fa: tanta corsa, grinta, cuore, carattere, attaccamento alla maglia, ma anche discontinuità. Tutto sommato, però, quando chiamato in causa non ha fatto male

Alex 6,5: per qualcuno potrà essere un voto troppo alto, ma a noi è piaciuto tanto. E’ entrato in scena in un momento particolare per la stagione granata, con mille infortuni e un calendario di fuoco. I 12 risultati utili di fila sono arrivati con lui quasi sempre in campo, qualità da vendere per un ragazzo che si spera Colantuono possa rivalutare positivamente in ritiro

Di Roberto 5,5: qualcosa di buono soprattutto nella prima fase della gestione Colantuono dopo aver scaldato la panchina per tutto l’interregno Bollini. Ha mezzi tecnici e non di discute, ma in B serve continuità e, tra assist e gol, il tabellino è rimasto fermo a zero

Senza voto: Russo,Iliadis, Cicerelli, Rizzo, Asmah, Kadi, Orlando

Bollini 6: i 12 risultati utili di fila, l’imbattibilità casalinga, il successo nel derby e quello contro l’Empoli con 8 titolari infortunati valgono la sufficienza piena. Ogni tifoso ha una propria idea sulla necessità o meno di esonerarlo, ma la sua gestione nel complesso non è stata negativa

Colantuono 6: ci si aspettava qualcosa in più, ma a tratti la sua Salernitana sembrava una squadra organizzata, messa bene in campo e spavalda. Del resto il suo curriculum parla chiaro e tutti i giocatori si sono espressi molto positivamente sul suo operato. Ora ha carta bianca, un anno in più di conoscenza dell’ambiente e dei calciatori e la possibilità di incidere sul mercato: a lui il compito di vincere ancora in questa categoria

Gaetano Ferraiuolo