Salerno

Tra i calciatori che hanno reso di meno durante la gestione Lotito-Mezzaroma c'è sicuramente Simone Palombi, giunto a gennaio dopo il no categorico in estate quando invece il più giovane compagno Rossi accettò Salerno senza esitazioni. Fatta eccezione per un gol rocambolesco all'esordio (e che il vecchio regolamento nemmeno gli avrebbe attribuito) non ha dimostrato praticamente nulla, eppure il suo sogno è quello di essere riconfermato in A alla Lazio per la prossima stagione. Intervistato da Radio Incontro Olympia, il centravanti capitolino ha parlato diffusamente della sua esperienza all'ombra dell'Arechi ammettendo di aver reso ben al di sotto delle aspettative, ma soffermandosi sulla collocazione tattica che, a suo dire, non gli avrebbe permesso di dimostrare le sue potenzialità, quelle doti che gli permisero di segnare 9 gol in gare ufficiali a Terni alla sua prima avventura in serie B. In verità a Salerno l'opinione pubblica è divisa: da un lato chi lo ha ritenuto "scarso", dall'altro chi sostiene non abbia giocato nel suo ruolo naturale. In merito Palombi chiarisce: "Nella mia prima stagione in serie B, in una piazza importante come Terni, ho giocato nel mio modulo ideale, con il trequartista alle spalle delle due punte. Se mi mettono a fare il 9 magari posso soffrire un po’ fisicamente e proprio per questo ho bisogno di un centravanti al mio fianco che mi dia una mano oppure di giocare esterno in un attacco a 3. Il sogno? Lo stesso percorso di Immobile". Palombi ha già avuto un primo confronto sia con il procuratore, sia con il ds Tare, sia con Lotito: forte di un contratto fino al 2022 l'ex Ternana vorrebbe restare alla Lazio e convincere Inzaghi in ritiro, ma il rendimento di Salerno non è passato inosservato e quasi certamente sarà collocato altrove. Dove? Il Lecce del suo ex tecnico Liverani sembrerebbe la pista più percorribile.

Redazione Sport