Salerno

Una serata dalle forti emozioni, connubio tra ricordo, solidarietà, fede, passione per lo sport e divertimento. Non è stato un memorial, ma una vera e propria festa di compleanno, il modo migliore per ricordarlo con un sorriso e per lanciare un messaggio a tanti giovani che, quotidianamente, sono chiamati ad assumere comportamenti corretti per difendere il patrimonio più importante in assoluto: la vita. Ieri avrebbe compiuto 23 anni, ma Angelo era più presente che mai; dall'alto senza dubbio avrà ammirato l'impegno degli amici, la bontà della famiglia, la partecipazione emotiva dell'intera cittadinanza di Eboli che, ancora oggi, piange per la prematura scomparsa di un ragazzo conosciuto da tutti e che ha concluso anzitempo il suo percorso terreno a causa di un brutto incidente stradale. Nessuno ha voluto mancare all'appuntamento, qualcuno- come Aurora- è partito addirittura da Asti appositamente per onorarne la memoria e raccontare a chi non lo ha conosciuto cosa Angelo abbia significato per gli amici più cari, per quelle persone che lo porteranno sempre nel cuore e che hanno saputo trasformare un dolore atroce in una serie di iniziative che meritano un pubblico riconoscimento. Ai 150 spettatori presenti sugli spalti nella splendida struttura della "Polisportiva Feldi" si sono aggiunte numerose associazioni che operano nel sociale e con le quali è stato sancito un vero e proprio gemellaggio. Il primo a prendere parola è stato il vice Sindaco DI Benedetto: "Questa sera era doverosa la presenza dell'amministrazione comunale, rinnoviamo la nostra vicinanza alla famiglia e il nostro sostegno a quelle persone che ogni giorno soffrono per qualche problematica grave. Queste iniziative non devono essere vissute soltanto con dolore: quello resta in fondo al cuore e nessuno dimenticherà quello che è successo tanti anni fa. Il vero obiettivo è restituire una speranza, un sorriso, lanciare un messaggio positivo: tutti insieme possiamo fare molto, Eboli da questo punto di vista è un fiore all'occhiello della provincia di Salerno".

Presente anche l'associazione "Roberto Cuomo" che, grazie alla generosità dei massimi esponenti e di tanti donatori, ha dotato la città di un pullman simpaticamente ribattezzato "Dino" che trasporta gratuitamente in ospedale fino in Basilicata malati oncologici che avevano assolutamente bisogno di un gruppo di persone che manifestasse sostengo umano e materiale, un gesto nobile, da applausi, dettato dalla genuinità di due genitori che hanno perso il proprio figlio per una grave malattia, ma che si sono battuti ogni giorno affinché altri padri e altre madri non vivano lo stesso dramma. Dopo la proiezione di un filmato interamente realizzato dai bambini del posto e incentrato su tematiche quali sorriso, speranza, aggregazione e beneficenza, ha preso parola Don Alfonso Raimo, un discorso che ha aperto la mente a tante riflessioni: "Esprimo la mia gratitudine per la famiglia di Angelo, innanzitutto. Mi preme sottolineare che, negli ultimi tempi, numericamente a livello mondiale sono aumentati gli esseri umani, ma è diminuità l'umanità. Sono sempre più convinto che la solidarietà appartenga ai poveri, non ai ricchi: nel mio percorso ho visto gente benestante quasi voltarsi da un'altra parte, mentre umili pensionati hanno donato parte del loro guadagno per sposare cause nobili. Tra le mie missioni c'è quella di operare in Africa, in una delle città più povere del mondo: ho visto bambini morire di fame sotto i miei occhi, a volte mi son sentito dire "sei arrivato troppo tardi" e da lì ho capito ancora di più quanto la vita di ognuno di noi abbia un senso se rivolta al benessere di tutti. Ringrazio gli organizzatori della serata, queste iniziative servono per lanciare un messaggio e per ricordare chi dall'alto sarà sicuramente orgoglioso di voi". 

L'associazione "Angelo vive" ha inteso donare spontaneamente una cifra alla ONLUS SMAisoli che, come noto, da anni si occupa del sostegno dei bambini affetti da SMA, terribile malattia invalidante che è la prima causa di morte per persone al di sotto dell'anno di vita. A rappresentare l'associazione, come sempre, l'apprezzato biologo Gianluca Francese, esponente del club Mai Sola e persona perennemente impegnata nel sociale: "Sono un padre fortunato perchè i miei figli sono sani, ma quando in tv ho visto gli occhi di Christian ho sentito il dovere di intervenire in prima persoa e ho riscontrato nella popolazione, anche in gran parte della tifoseria salernitana, una grandissima partecipazione e un senso civico che deve essere di insegnamento. Ringrazio tutti voi che avete contribuito a regalare una speranza alle famiglie: la nostra associazione non si occupa di ricerca, ma aiuta economicamente quei genitori che, per seguire il loro bambino 24 ore su 24, non possono lavorare e vanno incontro a spese inimmaginabili. A volte, purtroppo, siamo stati costretti anche a pagare i funerali di qualche bimbo che non ce l'ha fatta. A volte qualcuno mi ha chiesto: "Perchè tenere in vita un bambino che non parla, non cammina, che è ridotto come un vegetale?". La risposta è molto semplice: perchè c'è chi lo ama. E l'amore è alla base della vita. Qui abbiamo due genitori che amano Angelo, che ogni giorno ne onorano la memoria in modo semplice, ma con grande dignità e cuore. E' da loro che dobbiamo imparare tutti". Christian, per rinfrescare la memoria, è un bambino di Serre affetto da SMA (la SLA dei bambini, per rendere semplice il concetto): la malattia è talmente grave che i bimbi possono comunicare soltanto attraverso lo sguardo e anche solo una goccia di saliva può essere letale. "Purtroppo a volte gli stessi medici conoscono poco la patologia, si dovrebbe fare molto di più per aiutare chi soffre riscoprendosi anzitutto umani prima che professionisti" l'appello di Gianluca, accompagnato da Pasquale, il papà di Christian, applaudito e ringraziato a nome della comunità per l'esempio che rappresenta e per la capacità di mettere in discussione la propria vita per il bene del figlio.

La commovente serata si è chiusa con altri video celebrativi, un messaggio mandato in cielo ad Angelo attraverso i palloncini e l'inizio di un torneo che si concluderà il prossimo 9 luglio con la finalissima, alla quale si spera potrà partecipare anche il piccolo Christian un po' come accaduto un anno fa in occasione della manifestazione sportiva tenutasi presso i campetti della Chiesa "Madonna di Fatima". Ieri sera, da Eboli, una lezione di vita per tutti, merito anche della giornalista Angela Tafuri che ha moderato la serata con simpatia, commozione e grande professionalità. Il plauso più grande, però, va alla famiglia Caprio che, con grande signorilità, educazione e semplicità, ha deciso di abbinare il ricordo del figlio a tante attività volte ad aiutare chi soffre. Grandi persone che meritano un ringraziamento da parte di tutti!

Gaetano Ferraiuolo