Che la Salernitana sia abituata, come tante altre realtà cadette, ad osservare con attenzione anche i campionati inferiori è cosa nota, del resto negli ultimi anni proprio dalla C sono arrivati i vari Russotto, Donnarumma, Empereur, Caccavallo, Kadi, Cicerelli, Eusepi e Terracciano, purtroppo non sempre con risultati soddisfacenti. Stando a quanto riportato questa mattina dal "Messaggero Veneto", il direttore sportivo Angelo Fabiani avrebbe messo gli occhi su Salvatore Burrai, centrocampista classe 1987 in forza al Pordenone che l'ex responsabile dell'area tecnica Carlo Susini avrebbe portato volentieri a Salerno nell'estate del 2013 prima della scelta di Lotito e Mezzaroma di puntare su Volpe ed Esposito. In procinto di lasciare i neroverdi dopo una stagione da protagonista, Burrai è seguito anche dal Brescia e vorrebbe tentare l'esperienza in cadetteria, magari in una piazza che gli permetta di esprimere tutto il suo valore. All'inizio della sua carriera sembrava potesse essere un autentico predestinato: esordio in serie A con il Cagliari, firma in B con il Modena (appena 9 presenze), l'interesse di società anche importanti del panorama calcistico nazionale e di qualche club estero prima della lunga avventura in Lega Pro divisa tra Manfredonia, Ternana, Cremonese, Foggia, Latina, Monza e Juve Stabia e Siena, un totale di 217 presenze (quasi tutte da titolare) e 12 gol tra i professionisti che rappresenta un discreto bigliettino da visita per un ragazzo che a breve compirà 31 anni e che sogna di chiudere la carriera almeno in serie B. Tecnicamente dotato, bravo nell'inserimento e abituato a giocare nel 4-3-1-2 che ha in mente Colantuono, Burrai piace anche a tantissime società di Lega Pro (pare, tra queste, anche Catania e Ternana) e spera che il suo futuro possa essere deciso prima della partenza per il ritiro, in modo da lavorare sin dal primo giorno con la sua nuova squadra di appartenenza. La Salernitana resta alla finestra, ma Burrai non è una priorità: stando a quanto raccolto dalla nostra redazione, infatti, si tratterebbe di un profilo proposto a Colantuono e non di un vero e proprio contatto diretto tra i club, comunque legati da un rapporto di stima e rispetto reciproco. Che questo possa far cambiare le carte in tavola?
Redazione Sport