Salerno

Ai 3000 tifosi che hanno inteso festeggiare il compleanno della Salernitana si sono unite diversi calciatori che in passato hanno indossato la gloriosa casacca granata instaurando con la città e con la tifoseria un rapporto epidermico che si è consolidato negli anni a prescindere dal discorso sportivo. Tutti hanno concordato sul medesimo aspetto: questa città e questo pubblico meritano una squadra che punti al salto diretto di categoria, il modo migliore per festeggiare il centenario e per ripagare la gente dello smisurato amore che ha facilitato la scalata dalla D alla cadetteria. "Un pubblico del genere non può stare in B, bisogna ringraziare Lotito per tutto quello che ha fatto ma in questo momento è fondamentale e quasi obbligatorio alzare l'asticella. La proprietà deve capire che Salerno, come tifoseria, non è inferiore a nessuna piazza in Italia, anche la Lazio perderebbe il confronto con la Salernitana in termini di spettatori" hanno detto Grimaudo, Genco e Pisano, anche Cardinale ha colto l'occasione per applaudire il pubblico "perchè, come ho detto più volte, la gente è malata di Salernitana. Molta gente macina chilometri non per vedere una partita di pallone, ma anche soltanto per chiederci un gadget. Oggi almeno un centinaio di bambini mi hanno chiesto la maglietta, persone che nemmeno ricordano chi fossi, ma che hanno saputo emozionarsi soltanto nel vedere la casacca granata. Loro sono il dodicesimo e anche il tredicesimo uomo in campo".

Parole significative anche quelle di Di Vicino: "Non dimenticherò mai Salerno, una parte del mio cuore è colorata di granata. Anche grazie a questa gente riuscì a segnare in partite importanti come quelle con Cagliari e Torino, l'Arechi garantisce sempre la spinta in più che in certi momenti fa la differenza". "Come si può dimenticare Salerno? Ora è il momento di portarli in serie A, di far gioire questa città a cui la B sta troppo stretta per le potenzialità che ha. Servono calciatori che vengano dalla categoria superiore, non inferiore" hanno aggiunto Mounard, Tosto, Rachini e Bogdani, mentre anche Senè ha mostrato un grande amore per Salerno pur avendo giocato per poco tempo nella Salernitana: "E' vero, non sono rimasto moltissimo, ma il tempo è stato sufficiente per capire quanta forza possa dare una tifoseria del genere. E' logico e scontato dire che questa gente non è da serie B, immaginate cosa succederebbe tra un anno con il centenario e la promozione in serie A".

"Per me che sono di Salerno vedere scene del genere non è una sorpresa" ha invece detto Salvatore Russo "ho avuto l'onore di vincere un campionato con la maglia granata e ho chiuso la mia avventura da capitano di un gruppo che decise di giocare gratis pur di ripagare la gente dell'affetto e del calore. Speriamo che la società faccia grandi cose". Bellissimo vedere Genco mostrare la curva ai suoi figli e baciare il cavalluccio marino, l'abbraccio tra Montervino, Mounard e De Cesare che hanno contribuito alla scalata della Salernitana, i soliti siparietti tra Grimaudo e Pisano, un Ferraro in versione ultras ad intonare cori e a dare spettacolo con la tradizionale capriola. Tutto questo è la Salernitana, una storia lunga 99 anni che possono vantare ben pochi club in Italia a prescindere da trofei e scudetti.

FOTO TRATTA DALLA PAGINA FACEBOOK DEL COLLEGA CORRADO BARBARISI

Gaetano Ferraiuolo