Salerno

Non solo Salernitana. Sul nostro territorio ci sono tanti professionisti validi e qualificati che portano in giro per l'Italia a testa altissima e con grande competenza il nome di Salerno confermandosi persone capaci e in grado di pote rfare la differenza nel mondo del calcio. Tra gli allenatori salernitani che meglio hanno fatto nell'ultimo biennio c'è senza dubbio Dario Costantino che, dopo aver portato in alto i Giovanissimi della Salernitana mettendo in bacheca tre trofei e collezionando record su record per quanto concerne la fase difensiva e i gol incassati, ha vissuto una stagione da protagonista assoluto sulla panchina della Spes Battipaglia, società che gli ha dato l'opportunità di rilanciarsi attraverso un progetto serio, ambizioso e che da sempre pone l'accento sulla valorizzazione dei giovani. Il gruppo lo ha sempre seguito con entusiasmo imparando tante cose giorno dopo giorno: in campionato i play off sono sfumati davvero di un soffio al termine di un percorso comunque ricco di vittorie e prestazioni positive, in "Coppa Campania" non è arrivata la finale, ma nel lungo percorso sono state battute realtà organizzate, di un certo livello e che si sono dovute arrendere a cospetto della splendida squadra battipagliese. "E' stato un biennio molto intenso" ha detto il mister ai nostri microfoni "per quanto mi riguarda credo di essere cresciuto tantissimo sul piano umano e professionale. Io ho cercato di dare tutto ai miei ragazzi, ma anche io ho imparato tanto da loro. Quando un allenatore ha un gruppo che lo segue e che incarna in campo il suo spirito non può che chiudere la stagione con soddisfazione a prescindere dalla classifica e dai traguardi finali. Il mio lavoro è stato naturalmente agevolato dalla forza di una società che mi ha dato fiducia mettendomi sempre nelle migliori condizioni per poter svolgere il mio delicatissimo ruolo. Vedremo il futuro cosa ci riserverà, ma quella della Spes Battipaglia è stata sin qui un'avventura che mi ha appassionato e regalato tante gioie".

Costantino prosegue: "Per il secondo anno di fila i ragazzi che alleno mi hanno omaggiato di una targa e di una maglietta celebrativa, questa cosa rimarrà a vita e va ben oltre il risultato del campo. Il gruppo che si è formato era unito in ogni sua componente, pur essendo molto giovani hanno capito che il collettivo è molto più importante del singolo e che in campo c'è una maglia da onorare al meglio. I progressi migliori? Dal punto di vista tecnico-tattico, indubbiamente. La Spes è tra quelle realtà giovani, ma che hanno appreso nel loro percorso diverse notizioni tattiche palesando la capacità di giocare al calcio con moduli differenti adattandosi di volta in volta alle peculiarità dell'avversario. Come ho detto prima ho notato con orgoglio che tutti mi hanno seguito, dal primo all'ultimo: un allenatore, per entrare nel cuore della sua squadra, deve essere credibile, mettere tutti sullo stesso piano e trasmettere una mentalità vincente e agonisticamente valida. Penso che ci siamo riusciti, a fine anno la soddisfazione era reciproca in ogni componente". In attesa di capire quale sarà il futuro di Costantino, non ci meraviglierebbe che per gli ottimi risultati ottenuti e per il grande lavoro svolto possa arrivare qualche chiamata dal calcio dei grandi...

Gaetano Ferraiuolo