"Nei prossimi giorni, tra l’indifferenza generale, si decidera’ presso il ministero dello sviluppo economico la sorte di quella che doveva essere la piu’ importante industria di produzione di autobus nazionale: l’iribus ora IIA. e potrebbe essere il canto del cigno di un altro pezzo strategico dell’industria irpina." Comincia così la nota triste e amara di Edorado Fiore Riva Destra Avellino.
"Lo stabilimento di flumeri (115.000 mq coperti attrezzati e 100.00 mq urbanizzati), era nato per divenire il polo industriale nazionale per la produzione di bus, sia urbani che extraurbani e turistici.
Avrebbe dovuto dare lavoro a 3.000 dipendenti e ad altri 3.000 per l’indotto (prodotto quasi tutto da aziende irpine), riuscendo negli anni passati, quando era Iribus, comunque ad occupare complessivamente circa 2.000 dipendenti. Ora, dopo una sciagurata politica industriale, e nonostante che solo l’attuale fabbisogno nazionale per il trasporto pubblico ammonta a 20.000 unita’, la fabbrica occupa appena 350 dipendenti di cui un centinaio in cassa integrazione.
Con una corretta politica industriale, poiche’ le commesse non mancano ne’ mancherebbero, la fabbrica potrebbe produrre nell’immediato almeno mille mezzi all’anno impiegando complessivamente circa 2.000 dipendenti.
E si dovrebbe riprendere il discorso del polo industriale nazionale per la produzione di autobus per portare la fabbrica a pieno regime. la proprieta’ invece, dopo aver ottenuto enormi benefici anche dallo stato per produrre in italia, ha delocalizzato gran parte della produzione in turchia, sfruttando li’ anche le licenze di costruzione ottenute se non gratis a prezzo politico.
Sollecitiamo quindi tutte le forze politiche a sostenere, unite, la nostra industria mobilitando l’intera provincia nella difesa di quel che resta delle nostre attivita’ produttive."
Redazione Av