Laurearsi a sessant'anni. Non solo perché gli esami non finiscono mai. Ma soprattutto perché non si finisce mai di imparare. Neppure a 60 anni, appunto.

Carmine Moccia, imprenditore avellinese, si è laureato il 15 ottobre in Economia e Gestione d'Azienda presso l'università “Giustino Fortunato” di Benevento. E non ha certo smesso di studiare: «E' stato importante e non certo per collezionare un titolo in bacheca ma per arricchire il mio bagaglio culturale. Sono affamato di cultura».

Carmine Moccia non si fermerà alla triennale. «Macché, voglio continuare gli studi magistrali».

Il 60enne avellinese non è sposato, ma ha una splendida famiglia. «Mi ha accompagnato e sostenuto per tutto il percorso universitario».

«Ho cercato di seguire – spiega – più corsi possibili, anche a costo di assentarmi dal lavoro. Sono un appassionato di economia e mercati finanziari, leggo ogni giorno il Sole 24Ore».

«Iscriversi all'università – racconta – è stata soprattutto una sfida con me stesso. Volevo portare a termine quello che avevo iniziato anni prima».

Una sfida che Carmine Moccia ha vinto. E che vuole rinnovare.

Il neo laureato ha discusso una tesi in economia aziendale dal titolo: «Il controllo di gestione e il budget». Presidente della commissione esaminatrice il professor Aurelio Liguori. La professoressa Nadia Oliva è stata invece la relatrice. Accanto a Moccia, suo fratello Raffaele, la cognata Giuliana Perrotta, i nipoti Alessandra, Francesca, Ermanno e Agnese.

Il numero di over 60 che ritornano a studiare è in discreto aumento in tutto il Paese. Le motivazioni sono diverse, chiaro, ma in genere oltre all'amore per la conoscenza, c'è anche un vuoto da riempire (non è il caso del nostro Moccia), soprattutto una volta che è arrivata la pensione. Le facoltà più frequentate sono quelle umanistiche ed economiche. E gli “over” sono in genere anche gli studenti che frequentano con maggiore assiduità i corsi.