di Andrea Fantucchio
Inizierà domani – dinanzi al giudice Pierpaolo Calabrese – il processo a carico dei 33 imputati coinvolti nell'inchiesta sui furbetti del cartellino dell'Asl di Avellino. Il procedimento penale, la cui prima udienza era prevista a giugno, era slittata proprio al 29 ottobre.
La vicenda giudiziaria nasce da un'indagine della Squadra Mobile di Avellino coordinata dal procuratore capo, Rosario Cantelmo, e dall'aggiunto, Fabio Massimo Del Mauro. E si riferisce a degli accertamenti fra il febbraio e il marzo del 2015. I poliziotti, allora guidati dal vicequestore Marcello Castello, hanno ripreso, con telecamere nascoste, dirigenti, medici, infermieri, impiegati amministrativi, operatori tecnici ed ausiliari, della sede di via Degli Imbimbo. Per gli inquirenti gli imputati hanno arrecato un danno erariale all'azienda timbrando i cartellini anche quando non erano a lavoro. Sono perciò stati accusati a vario titolo di truffa aggravata e falsa attestazione di servizio.
Il primo filone dell'inchiesta era sfociato in 21 misure di sospensione dai pubblici uffici nei confronti di medici, funzionari e impiegati dell’Asl. Nell'indagine – inizialmente - erano state coinvolte anche due guardie giurate accusate di favoreggiamento per aver distrutto una telecamera nascosta con un cacciavite. Un gesto che aveva causato l'interruzione dell'indagine. La difesa degli agenti, rappresentata dall'avvocato Gerardo Di Martino, aveva dimostrato l'infondatezza delle accuse. E provato la buona fede delle due guardia giurate. Per entrambi gli indagati il procedimento era così stato archiviato.
Percorso diversi, invece, per i 33 imputati che dovranno ora affrontare un processo, così come disposto dal gup, Paolo Cassano, che li aveva rinviai a giudizio. Dirigenti e dipendenti dell'Asl proveranno adesso a dimostrare la loro innocenza e saranno rappresentati, fra gli altri, dagli avvocati Gaetano Aufiero, Stefano Vozella, Alberico Villani, Nello Pizza, Elisabetta Acone, Giovanna Perna e Benedetto Vittorio De Maio.