Ariano Irpino

 

di Gianni Vigoroso

Il nuovo piano regionale di programmazione della rete ospedaliera rappresenta una vera e propria svolta per le aree interne.

Ne esce rafforzato notevolmente l’ospedale Frangipane di Ariano Irpino, così come aveva annunciato nei mesi scorsi il direttore generale Maria Morgante, sin da subito vicina alle esigenze di un territorio così vasto e strategico al confine tra Campania e Puglia. Un lavoro che parte da lontano e che oggi si concretizza con la l’ufficialità del dea di primo livello, un traguardo atteso da lunghi anni. Ma è tutta la Valle Ufita, Baronia, Cervaro, Miscano, Fortore e Alta Irpinia a beneficiarne. Bisaccia si avvia a diventate ospedale di comunità e Sant’Angelo dei Lombardi centro per l’autismo i cui lavori inizieranno a breve. Il Criscuoli inoltre accoglierà l’unità operativa di cardiologia con sei posti letto e sarà collegato al reparto di eccellenza arianese guidato dal primario Gennaro Bellizzi.

“E’ stata premiata l’attività ed il lavoro svolto in silenzio da questa direzione - afferma Morgante - al primo posto le esigenze del territorio e l’assistenza sanitaria di cui necessita.”

Il nuovo piano offre sicuramente spunti interessanti per una rinnovata disamina dell’offerta di posti letto in provincia, riguardo le strutture ospedaliere dell’Asl Avellino.

Il piano regionale di programmazione della rete ospedaliera è il frutto del un iter articolato che il direttore generale Maria Morgante descrive così.

"Abbiamo, inizialmente, il dca n.33/2016, emanato in attuazione delle disposizioni di cui al decreto ministeriale n.70/2015 che ha ridisegnato i nuovi standard dell’assistenza ospedaliera.  Agli inizi del 2018, il dca 33, per effetto delle osservazioni dei tavoli interministeriali è stato rivisitato, con modifiche e integrazioni, ed è stato adottato il dca n.8 dell’1 febbraio 2018.

Dca n.8 ha acquisito il parere favorevole del tavolo interministeriale, in riunione congiunta, facendo salve alcune prescrizioni riportate nel verbale dei tavoli di verifica del 28/11/2017, volte al completo allineamento agli standard previsti dal Dm 70.

Per effetto delle prescrizioni dettate in ordine al dca n.8, in data 5/11/2018 è stato emanato il dca n.87/2018, che comunque dovrà essere trasmesso ai Ministeri affiancanti (Ministero Salute e Ministero Economia) con riserva di adeguarlo alle eventuali osservazioni formulate dagli stessi.

Come si evince dall’iter descritto, la configurazione del Polo Ospedaliero Frangipane quale Dea di primo livello nasce, quindi, dalle prescrizioni del 2017: ciò per sgomberare il campo da qualche equivoco nonché da improprie assunzioni di paternità. Ci sono tutte le premesse per essere ottimisti. Ritengo che il lavoro si qui svolto ci abbia dato la giusta visibilità in seno agli organi regionali che, in linea con le disposizioni ministeriali, hanno ridisegnato la mappa dei posti letto sul territorio regionale.

Partendo dal Polo Ospedaliero Frangipane di Ariano Irpino, ritengo opportuno rappresentare  che  tale presidio va sempre più assumendo la fisionomia di una struttura in grado di garantire un’offerta sanitaria completa: credo di non poter essere smentita quando dico che dietro questa nuova fisionomia vi è un gran lavoro che ci ha visti in prima linea (come Azienda Sanitaria) a  rappresentare, presso la Regione Campania, le istanze di questo territorio, sotto il profilo dell’assistenza sanitaria.

Innanzitutto cominciamo dal dato numerico: rispetto al Dca n.8/2018, in cui si registravano n.414 posti letto, vi è un decremento di 104 posti letto (quelli in dotazione al P.O. di Solofra, ora annesso all’Aorn Moscati), ma parzialmente compensati da n. 20 posti letto aggiunti al Polo Ospedaliero Frangipane per la intervenuta classificazione dello stesso in Dea di primo livello. In particolare, i 20 posti letto sono suddivisi in: 10 per l’urologia, 5 per l’oculistica e 5 per otorinolaringoiatria."

Cardiologia

"L’Uoc Cardiologia del Frangipane fa già parte, come centro spoke, nell’ambito della rete cardiologica, mentre mi preme sottolineare che, relativamente alla oncologia, attiveremo dei posti letto di ricovero ordinario per favorire in loco il trattamento dei casi di particolare complessità."

Radioterapia

"I  nostri sforzi si sono concentrati, in particolar modo, per l’attivazione della radioterapia: si tratta, come è comprensibile, di un tassello importantissimo e ciò anche alla luce della recente istituzione del registro tumori dell’Asl Avellino e della rete oncologia regionale.

Anche in ordine alla radioterapia desidero subito dissipare ogni possibilità di dubbio in ordine ad una presunta e maldestra ipotesi di inerzia a me imputata.

a) l’iter prende le mosse da una richiesta iniziale inviata dall’Asl alla Regione nel 2016 e da un successivo progetto preliminare di massima che, comunque, rinviava il tutto ad una esatta determinazione da parte della Regione dei fondi da mettere a disposizione;

b) insediatasi la sottoscritta, è stata inoltrata, anche alla luce dell’intervenuto Dca 105 dell’Ottobre 2016, apposita nota al Commissario ad Acta, Polimeni, con la quale venivano sollecitati chiarimenti in ordine al decreto;

c) successivamente si sono susseguiti una serie di atti (non ultima apposita nota del settembre 2017) con cui è stata riaffermata la precisa e immutata volontà di ottenere il via libera da parte della Regione, con la concessione di appositi fondi ad hoc, per la realizzazione della radioterapia;

d) a Maggio 2018, l’Asl ha predisposto e inoltrato, alla Regione (Direzione generale per la tutela della salute e al responsabile della Uod edilizia sanitaria), apposita scheda dettagliando gli interventi per la realizzazione, comprensiva dei costi per l’acquisto di un acceleratore lineare, Tac e accessori, per un totale di sei milioni di euro (di cui €.4.800.000 per attrezzature).

Siamo in attesa della valutazione della commissione regionale Hta, passaggio obbligato ai fini dell’inoltro della richiesta al Ministero per l’ammissione al finanziamento, tenuto conto che sarà finanziato con il  decreto per le radioterapie del dicembre 2016, che prevede un fondo per 27 milioni di euro. Lascio a voi giudicare se questa può essere definita inerzia.”

Polo Criscuoli di Sant’Angelo dei Lombardi

“Preliminarmente voglio ricordare che appena qualche anno fa era destinato  (in virtù del decreto 49/2010) alla chiusura come ospedale di pronto soccorso, per divenire ospedale ad indirizzo riabilitativo.

Oggi, relativamente al dato numerico, sono previsti 167 posti letto, comprensivi di  111 posti letto della Don Gnocchi: sottolineo, al riguardo, che è prevista ( per i primi mesi del 2019)  l’attivazione di n.6 posti letto di cardiologia anche in virtù dell’inserimento del presidio, come centro spoke, nell’ambito della rete dell’emergenza cardiologica, proprio in virtù del recente Dca 87: trattasi di una novità importante per questa parte del territorio.”

Dipartimento di Salute Mentale

"Saranno attivati – entro fine mese -  n.8 posti letto per Spdc, finalizzati ad un miglioramento dell’offerta complessiva dei servizi psichiatrici, più rispondenti ai bisogni di salute e alle esigenze assistenziali del territorio.

Naturalmente, l’aspetto ospedaliero va coniugato con l’assistenza territoriale: a questo proposito, come è già noto, sono in procinto di essere avviati i lavori per la realizzazione del centro per l’autismo che occuperà un’ala, completamente autonoma, del Criscuoli."

Sempre in Alta Irpinia, la Sps di Bisaccia (altro ospedale chiuso dal Dca 49/2010), si sta sempre più rafforzando e riempendo di contenuti.

"Allo stato sono attivi n.10 posti letto di Hospice, 18 posti letto della Sire, n.20 posti letto di Rsa per disabili. Prossimamente è prevista l’attivazione della Suap (Struttura per l’assistenza a persone in stato vegetativo) con n.10 posti letto, l’ospedale di comunità (10 posti letto) e le Uccp (Unità Operative Complesse Cure Primarie). Vorrei sottolineare che quello di Bisaccia sarà il primo ospedale di comunità attivato in Campania: si tratta di una struttura intermedia tra il ricovero ospedaliero e l’assistenza residenziale (Rsa) e l’assistenza domiciliare (Adi). La gestione dell’intero percorso sanitario del paziente è affidata al personale infermieristico e ai medici di medicina generale: la struttura si caratterizza per garantire una continuità assistenziale ai pazienti che hanno bisogno di interventi sanitari a bassa intensità clinica continua, anche notturna, non erogabile a domicilio."