Salerno

A garantire per lui era stato direttamente Claudio Lotito che, nella scorsa estate, seguì in prima persona la trattativa per portare André Anderson in Italia. “Secondo me è un potenziale talento del futuro, credetemi se vi dico che è un giocatore fortissimo”, diceva il co-patron mentre la Lazio stringeva i tempi per chiudere l’affare e assicurarsi il fantasista del Santos che in patria, per le sue doti, si era guadagnato il soprannome di “O Artilheiro”. Valore che in granata - dove il club biancoceleste lo ha mandato in prestito - era rimasto inespresso per quasi un girone, caratterizzato da tanta panchina e appena 56 minuti giocati durante la gestione Colantuono.

L’esplosione “dell’artigliere” granata è, poi, arrivata con l’avvento di Gregucci sulla panchina della Salernitana. Il tecnico di San Giorgio Ionico ha cambiato spartito tattico (3-4-2-1), dando fiducia al 20enne brasiliano che è stato schierato tre volte su quattro nell’undici titolare. Partita dopo partita l’ex calciatore del Santos ha preso sempre più confidenza, mettendo in mostra numeri estremamente interessanti. Crescita che a Palermo ha raggiunto l’apice: Anderson, schierato da trequartista con il suo omonimo olandese, ha preso per mano la squadra, dando fantasia e imprevedibilità al reparto avanzato della Salernitana. Ma, soprattutto, trovando il gol del pari che ha rimesso in equilibrio il match del “Renzo Barbera”, poi vinto grazie al sigillo finale di Casasola. "È un ragazzo che sa giocare a calcio", ha ammesso Gregucci nel post-partita, parlando del calciatore verdeoro che si candida ad essere uno dei protagonisti di questa seconda parte di stagione. La prima gioia stagionale lontano dall’Arechi per i granata, tra l’altro, è coincisa con la prima rete italiana di Anderson che ha celebrato sui social l’avvenimento, esprimendo tutta la sua felicità per il blitz conquistato in Sicilia e per il primo gol in Italia.