Bellizzi

Troppi tentativi di furti ai danni del centro polifunzionale gestito dalla onlus Agape di Bellizzi. Gli operatori lanciano un grido d’aiuto. I responsabili dell’associazione temono che i continui tentativi di furto possa far scoraggiare tutti e abbandonare l’idea di creare un punto di riferimento e di ascolto per i giovani del territorio.

L’ultimo tentativo di irruzione nella struttura ubicata a Bivio Pratole di Bellizzi, risale alla notte del 28 febbraio. I ladri, nonostante il sistema di sicurezza, sono riusciti ad introdursi  nello stabile, ma fortunatamente grazie al tempestivo intervento di alcuni collaboratori del centro, allertati dall’allarme, il furto è stato scongiurato.

«Nel corso degli ultimi mesi abbiamo subito diversi furti e vari tentativi di effrazione. - Racconta una delle responsabili del centro -  il 31 gennaio scorso un gruppo di ladri si è introdotto in pieno giorno nel Centro, trafugando arredi e strumentazioni per migliaia di euro; l’arrivo del personale e dell’utenza ha messo in fuga i delinquenti prima che potessero svuotare completamente la struttura. Una razzia che ha colpito al cuore la nostra Associazione, sia perché ci ha fatto sentire in pericolo ed inermi, sia perché ha inevitabilmente

ostacolato il complesso e arduo iter verso l’apertura della struttura in tutte le sue aree. Sebbene questa brutta esperienza ci abbia segnato profondamente, rischiando di vanificare l’impegno e i tanti sforzi profusi negli ultimi mesi per far decollare e andare a regime la struttura, abbiamo deciso di non demordere e di continuare a credere nel nostro progetto a favore dei giovani e delle famiglie del territorio».

A seguito del furto gli operatori hanno provveduto immediatamente a mettere in sicurezza la struttura, installando un sistema d’allarme e delle telecamere, ma nelle ultime settimane il centro è stato più volte preso di mira dai ladri:furti all’arredo esterno e vari tentativi di effrazione.

«In questo clima di paura e vulnerabilità al crimine, si rischia di far tornare la struttura nello stato di abbandono e vandalizzazione originario, costringendoci a rinunciare a questo progetto, che è riuscito a coinvolgere giovani lontani dalla società e dalla vita, a cui spesso viene negato il diritto di ascolto, accoglienza e cura».

Lo stabile di proprietà del Comune precedentemente occupato e vandalizzato, è stato ristrutturato e reso funzionale dall’Associazione Agape grazie ad un progetto ad hoc, riconosciuto valido e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Centro Agape, situato in una struttura molto ampia del Comune di Bellizzi, concessa in comodato d’uso oneroso, è uno spazio comune di cura rivolto a giovani tra i 14 e i 35 anni, con disagio psichico, comportamentale e socio-relazionale, e alle loro famiglie, teso a creare la possibilità di incontrarsi in un clima relazionale sano e funzionale alla crescita personale e costruire insieme un percorso terapeutico personalizzato ed efficace.

In questa fase, l’obiettivo prioritario dell’Associazione è quello di dare continuità al lavoro svolto finora e poter ancora offrire una risposta efficace all’urgenza dei bisogni di questi giovani pazienti e del territorio, nonché delle istituzioni che si occupano con grande fatica di questo ambito sociale così complesso e delicato.

La nostra idea progettuale ha avuto riscontro positivo anche da Ikea Foundation, che ha deciso di provvedere completamente al suo arredo, ritenendo validi e realistici gli obiettivi proposti, ma soprattutto credibile il lavoro professionale dell’Associazione Agape.

Purtroppo a distanza di pochi giorni dall’arrivo degli arredi, sono iniziate le razzie che hanno segnato una decisiva battuta d’arresto al nostro lavoro.

E’ diventata ancora più chiara e pressante la necessità di poter fare affidamento sulle Istituzioni e su tutta la società civile, perché solo proteggendo insieme questa  realtà di accoglienza e cura possiamo salvarla dal degrado sociale e dal fallimento, continuando così a dare vita e speranza ai nostri giovani in difficoltà, costituendoci insieme come una vera alternativa alla violenza e alla delinquenza, all’abbandono e alla cronicizzazione del malessere sociale e psichico».