Salerno

Ancora due partite al giro di boa. Poi il campionato di serie B andrà in vacanza per tre settimane e a prendersi la scena sarà il calciomercato. Appuntamento a cui guarda con particolare attenzione la tifoseria della Salernitana che spera in qualche colpo in grado di garantire il salto di qualità al cavalluccio marino. Argomento affrontato anche da Gian Piero Ventura nella conferenza stampa pre gara. «Questa squadra non ha bisogno di grandi rivoluzioni. Se fattibile, con due giocatori di determinate caratteristiche, questa squadra migliorerebbe, perché se finalizzi quello che fai... Ma non è riferito solo alle punte. Non credo sia necessario prendere giocatori tanto per prenderli. Se arrivano giocatori che ci danno qualità, ben vengano. I due giocatori se ci fossero aiuterebbero il processo di crescita che comunque va avanti».

Non ci sarà, però, nessuna rivoluzione. «Per me non c'è nessuno in uscita», ha chiarito Ventura che ha risposto anche a chi gli chiedeva perché il modello Lotito che ha fatto grande la Lazio non riesce ad attecchire a Salerno. «Il modello Lazio è semplicemente figlio di una programmazione. Qui è stata fatta dall'inizio per cercare di uscire dalle paludi in cui era finita la Salernitana. Si è andati in C, poi in B. E ora c'è stata una sosta. Ai miei occhi, ma non sono né Lotito né la Salernitana, dopo dei risultati c'è stata una pausa. Ci vuole del tempo per costruire. Non ha senso per una città come Salerno pensare di andare in serie A e poi retrocedere un anno dopo. Ormai chi va su, resta su. Essere in serie A significa avere un'infinità di cose positive, in B un'infinità di cose negative. Questa è la vera programmazione. Bisogna essere chiari e dire le cose alle persone. Sei-sette anni fa la Lazio non era a questi livelli».

Alla conferenza stampa pre-Pordenone ha assistito anche il direttore sportivo Angelo Fabiani che, al termine, ha partecipato insieme a Ventura al brindisi di auguri con la stampa organizzato dal club di Claudio Lotito e Marco Mezzaroma.