Un bilancio sui quasi cinque anni trascorsi a palazzo Santa Lucia della Regione Campania quello tracciato dal consigliere regionale Michele Cammarano che ha parlato di agricoltura, aeroporto e impianto di compostaggio.
“Una legge ha trovato da poco l’approvazione all’unanimità ed è quella sulla filiera agricola trasparente che è stato un mio modo per incentivare l’agricoltura locale ma anche per tutelare i consumatori, ed essere informati sull’origine delle materie prime di quello che mangiano, sia nei ristoranti che nelle strutture ricettive. Un’altra legge che è in via di approvazione è quella che riguarda i birrifici artigianali, ed è utile anche in questo caso per incrementare il lavoro di tanti giovani che si stanno avviando in questo settore e quindi incentivare, in vista del nuovo settennato nel PSR (Programma Sviluppo Rurale) dei fondi dedicati all’agricoltura e all’iniziativa agricola, sulla produzione delle materie prime”.
28 proposte di legge, 78 interrogazioni, 20 risoluzioni, 15 mozioni ma l’obiettivo di cui il consigliere è più fiero è l’aeroporto costa d’Amalfi: “Un’operazione che abbiamo portato avanti anche in Senato, ho preparato tutti gli atti necessari per poter andare dagli enti preposti e far sbloccare un’opera che per noi è vitale. Dopo vent’anni vede l’appalto per rifare totalmente la pista, in molti sbagliano a dire che va allungata perché bisogna intervenire nuovamente. La portanza della pista, infatti, è inferiore a 35 mila tonnellate, quindi è debole. Dunque un aereo più grande non riesce a reggere, va rifatto il pezzo che manca e quello che già c’era, si prospetta che debba andare in opera entro due o tre anni”.
Poi un focus sugli impianti di compostaggio: “Abbiamo vari focolai di proteste legittime, da Fisciano, Pontecagnano, Battipaglia a Castelnuovo Cilento che sono tutte zone in cui si prospetta un sistema di impianti di compostaggio da inserire che, secondo la nostra visione, sono troppo grandi per quanto un territorio possa avere. La comunità europea parla di due cose, di prossimità e vicinanza ai posti in cui viene realizzato l’impianto di compostaggio. Ad esempio a Castelnuovo Cilento viene prospettata una struttura da 35 mila tonnellate, che è tantissimo se pensiamo che più di 80 comuni dovranno conferire il compost all’interno di quell’impianto. Vuol dire almeno 80 camion che ogni giorno partono dai comuni cilentani per arrivare poi all’impianto di compostaggio. Ciò comporta un costo elevatissimo, sia da parte dei comuni che dalla Regione Campania. Non si deve considerare il costo dell’impianto, farne tanti più piccoli e misurati sulla reale necessità degli utenti è molto più intelligente e saggio che farne uno grande per poi aver un carico enorme”.