Benevento

Le ricorrenze dovrebbero arrivare tutte in momenti felici. Ma la vita scorre senza badare alle date del calendario e continua, a volte, senza neanche soffermarsi su quello che hanno significato in passato. E' la frenesia del presente che può travolgere tutto, oggi complicata da un virus, un piccolo terribile microrganismo, che ha sconvolto il nostro modo di vivere. 

Eppure, proprio in questi momenti, bisogna lasciarsi andare ai sentimenti: sono quelli la molla di ogni cosa, la spinta che serve per combattere ogni avversità.

E allora farsi cullare da un ricordo può essere certamente un motivo in più per far pace col presente. 17 marzo 2006 è il giorno in cui nacque quell'idea pazza e meravigliosa di fare del Benevento una realtà importante del calcio nazionale. Il giorno in cui Ciro e Oreste, Oreste e Ciro, decisero di regalarsi un'emozione e prelevarono dalla vecchia proprietà una società nuovamente sull'orlo della bancarotta. Lo ricorda spesso il patròn: “Neanche il campo di gioco avevamo, bisognava andare avanti ogni domenica con un'ordinanza sindacale”. Mattone dopo mattone la famiglia Vigorito rimise in piedi quella costruzione e ne fece ben presto un'eccellenza nel panorama del calcio italico.

Strada facendo Oreste rimase solo. Una concezione materiale che il presidente ha sempre respinto, accettando invece quella spirituale: i nostri cari sono sempre vicino a noi. Come quel giorno indimenticabile della corsa sul prato verde dello stadio dopo la A appena conquistata, una corsa liberatoria insieme ai suoi angeli custodi: Ciro e papà Gaetano.

17 marzo 2020, 14 anni dopo. Gli anni più lunghi di presidenza per il Benevento Calcio. Che ha cambiato i sui connotati. Era una modesta squadra di C2, raramente aveva cullato aspirazioni di serie B, quella categoria sempre sognata e mai colta. In 14 anni, 15 stagioni calcistiche, il Benevento ha vissuto momenti impensabili solo qualche anno prima: due play off in C2, una promozione diretta in C1, ben cinque play off per la B (con una finale), una promozione diretta in cadetteria, tre anni di B, con un play off vinto e un altro perso in semifinale, un campionato in serie A. Un'intera generazione di tifosi (i ventenni di oggi) hanno conosciuto solo momenti magici.

E allora pure in un momento così difficile per la vita di tutti, questa ricorrenza vale la pena di essere celebrata. Per dire grazie ad un uomo che non si è mai arreso, neanche quando è sembrato che il destino gli voltasse le spalle, e per augurargli un futuro ricco di soddisfazioni, come e ancora più bello di questo campionato dei giallorossi di Inzaghi che ha già fatto parlare di sé il mondo intero.