Salerno

È una cicatrice sulla pelle d’una intera città. Una ferita aperta che, anche 21 anni dopo, brucia da morire. Da quel 24 maggio 1999, nulla è più come prima. Salerno ricorda Simone Vitale (21 anni), Peppe Diodato (23 anni), Ciro Alfieri (15 anni) ed Enzo Lioi (16 anni), i quattro angeli granata morti nel maledetto rogo del treno che trasportava i tifosi granata di ritorno da Piacenza. Al “Garilli” il cavalluccio marino vide sfumare quella serie A che aveva riconquistato dopo 50 anni.

Ma a squarciare il cuore della città e a segnare per sempre la sua storia, fu l'immane tragedia consumatasi nella galleria di Santa Lucia, a pochi chilometri dalla stazione di Salerno.Ventuno anni dopo la Salernitana ha deciso di onorare la memoria di quei quattro ragazzi, intitolandogli i tre campi del Mary Rosy e la sala stampa del centro sportivo. La cerimonia, alla quale prendere parte l'arcivescovo Andrea Bellandi, è in programma alle 12 al Mary Rosy ma non potrà vedere la partecipazione dei tifosi per via delle norme anti-Covid.

Anche l’amministrazione comunale ricorderà i quattro angeli granata. L’assessore allo Sport, Angelo Caramanno stamane si recherà al cimitero di Brignano per deporre un fascio di fiori sulle tombe delle giovanissime vittime. 

Da ieri sera, intanto, anche la città è stata tappezzata di striscioni dai vari gruppi ultrà che hanno rivolto un pensiero a quella tragedia avvenuta 21 anni fa.