Non si sa molto della prossima finestra di calciomercato. Ma le società, oltre a riprendere la stagione, stanno lavorando anche in proiezione futura. Discorso da cui non si discosta la Salernitana che sta seguendo sottotraccia le pedine da portare all'ombra dell'Arechi. La pista per l'attacco potrebbe portare a Gabriel Charpentier, attaccante che nella prima parte di campionato ha fatto benissimo con l'Avellino prima che un grave infortunio lo costringesse a mordere il freno. Giuseppe Cannella, ex direttore sportivo della Salernitana che segue da tempo il francese, intervenendo nel corso di “Granatissimi, in onda su Ottochannel 696, ha spiegato che il futuro dell'attaccante sarà lontano dall'Irpinia. «Insieme alla società che detiene la titolarità del suo cartellino abbiamo raggiunto un accordo con una squadra di Serie A che dovremmo solo ratificare. L'intervento chirurgico al ginocchio destro, a cui si è dovuto sottoporre, ha solo rallentato il suo percorso, ma tutti i giorni mi chiedono di lui. È difficile trovare un attaccante, classe '99, con con un simile potenziale, fisico e tecnico; in grado di fare reparto da solo».
Non è da escludere, dunque, che l'operazione possa andare in porto sull'asse Lazio-Salernitana. La società granata, infatti, in autunno aveva seguito con grande interesse Charpentier. «Per lui continuano a chiamare club sia di Serie A, sia di Serie B. Anche la Salernitana chiede sempre di lui. Fabiani lo ha visto, lo ha seguito pure attraverso i suoi osservatori. Conosce il potenziale di Charpentier, per lui c'è stata sempre grande attenzione». Il futuro, dunque, potrebbe essere ancora in Campania. «Gabriel è un ragazzo che stava facendo benissimo, c'erano tanti osservatori a vederlo, tante richieste, poi un grave infortunio ha compromesso la sua stagione. Quello che ha fatto, però, non si cancella. Ha dovuto fare un recupero straordinario non avendo le strutture a disposizione. Abbiamo fatto dei sacrifici enormi. Il suo futuro? Intanto, è un calciatore che sta guarendo, sta bene, è già nella seconda fase del percorso riabilitativo, fa tutto col pallone. Fisicamente somiglia molto a Kouamé. Ha coraggio. L'ho preso dal Nantes, a parametro zero, per fargli fare un'esperienza internazionale in Lettonia. Anche dopo il guaio fisico che ha dovuto affrontare non si è perso d'animo».