Salerno

«Un imprenditore solitamente ha nel proprio Dna una certa ritrosia ad allargare i cordoni della borsa. Tuttavia il premio promozione sarebbe una delle rarissime volte in cui un proprietario sarebbe contento di pagare i propri calciatori perché significherebbe aver raggiunto un traguardo importante». Così Marco Mezzaroma, co-patron della Salernitana, intervenendo nel corso di “Granatissimi”, trasmissione dedicata alla formazione granata, in onda su Ottochannel 696. «Non vediamo l’ora di ripartire. Come società non siamo stati completamente fermi, il fatto di tornare a giocare è il risultato di un lavoro lungo, a cui abbiamo contribuito anche noi in minima parte. Siamo emozionati, siamo carichi. Ora la parola passa ai calciatori. Presumo che siano molto carichi, non vedono l’ora di tornare a giocare. Da domani sarò a Salerno e resterò fino alla partita per respirare l’atmosfera. Ricorderò ai ragazzi che, seppur nella stranezza della situazione, adesso si ricomincia a fare sul serio. Ci sono in ballo punti importanti, possiamo dire la nostra in un’ottica futura, adesso tocca a loro, varranno le motivazioni, la cattiveria agonistica, la voglia di arrivare a un traguardo prestigioso per la città e per la società. Sono convinto che torneranno a dare il massimo come prima dell’interruzione».

Mezzaroma ha, poi, confermato che se le cose dovessero andare meglio, potrebbero esserci spiragli per il ritorno del pubblico sugli spalti. «Questo è il calcio che al momento possiamo permetterci. Purtroppo nella vita non tutto va come vorremmo, è un calcio strano. Sono stato a Perugia prima della sosta e c’era un’atmosfera strana. Sicuramente i calciatori dovranno mentalizzarsi, abituarsi a questo fino a quando non ci sarà la possibilità di rivedere i tifosi allo stadio. È un qualcosa che non dipende dal calcio ma dal Governo. Se le cose dovessero continuare con questo trend, penso che ci sia una buona predisposizione a prendere in esame una riapertura parziale e con le dovute precauzioni. Il calore del pubblico è un elemento fondamentale».

Il co-patron granata ha, poi, parlato delle questioni legate al taglio degli stipendi e dei contratti in scadenza. «Voglio ringraziare i tesserati della Salernitana, hanno dimostrato una sensibilità e una vicinanza a squadra, società e città. Sul fronte contratti la Federazione ha fatto un punto con tutte le componenti, hanno stabilito alcuni criteri che dovrebbero essere utilizzati nell’ambito del protocollo. Naturalmente, poi, servirà l’accordo singolo tra le varie società».

A poche ore dalla ripresa dei campionati, intanto, si è registrato un caso di Coronavirus tra i calciatori del Venezia. «Sono stati prefigurati a seconda di quella che sarà la situazione. Lo scopriremo solo vivendo. Sicuramente fare tamponi ogni quattro giorni abbassa questa soglia di rischio. Nella malaugurata ipotesi in cui in una squadra ci sia un numero consistente di positivi, si affronterà il problema. Quando ce n’è solo uno, potrebbe essere considerato come un infortunio, se dovessero essercene di più è un problema e si potrebbe pensare di sospendere quella partita e poi rigiocarla». Mezzaroma ha parlato anche delle cinque sostituzioni («sarei favorevole a mantenerle anche dopo l’emergenza») e dell’iniziativa rivolta ai tifosi per colorare l’Arechi di granata («è un modo per non spezzare questo legame che c’è tra la squadra e tifosi»). Inoltre, sulla possibile presenza di monsignor Andrea Bellandi allo stadio per Salernitana-Pisa: «Il vescovo è il rappresentante di colui che tutto vede e tutto può, ove possibile mi sarebbe difficile dire di no».