Salerno

La guardia di finanza di Vicenza ha denunciato 41 persone, la maggior parte con l'accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Nel mirino delle fiamme gialle e dell'Ispettorato del lavoro le finte assunzioni nel comparto edile finalizzate ad ottenere l'indennità dell'Inps.

Gli accertamenti - partiti due anni fa - hanno scoperchiato quello che per gli investigatori è un meccanismo fraudolento sull'asse Salerno-Veneto: alcuni lavoratori delle province di Vicenza, Padova e Treviso venivano assunti e poi licenziati, in modo tale da intascare le indennità di disoccupazione e maternità. Contratti di lavoro a tempo, solo per ottenere i soldi dall'Istituto di previdenza. 

Responsabile della presunta truffa un'azienda che, pur operando nel settore edile, risultava avere la sede presso un anonimo palazzo residenziale e formalmente inattiva dal 2013: dalle verifiche dei finanzieri della compagnia di Vicenza è emersa la sproporzione tra il numero di lavoratori assunti e la natura dell'azienda, alla luce anche dell'inconsistenza economica-finanziaria dell'azienda. A libro paga risultavano infatti 43 dipendenti assunti con la qualifica di ''addetto alla contabilità generale'' ed ''impiegato d'archivio'', ma nei registri non c'era alcuna documentazione finanziaria.

Al vertice del sistema tre persone: oltre agli amministratori dell'azienda anche un consulente del lavoro originario della provincia di Salerno: era stato proprio quest'ultimo a formalizzare ed inoltrare tutte le assunzioni fittizie contestate dagli investigatori. Dalle ulteriori indagini è emerso inoltre che i tre indagati erano legati da rapporti di convivenza, parentela o amicizia con alcuni dei beneficiari degli emolumenti illegittimi liquidati sia in Veneto che in Campania, in particolare nel comune di Sala Consilina.