"Tutte le ordinanze che provano ad aggirare il Dpcm saranno impugnate immediatamente". Con queste parole il ministro Francesco Boccia ha gelato il governatore Christian Solinas proprio mentre era in corso la discussione sulla nuova ordinanza che avrebbe prolungato l'orario di chiusura dei bar e dei ristoranti. Il provvedimento della Giunta avrebbe previsto una serrata alle 23 e non alle 18, un aumento della didattica a distanza dal 75% al 100% e la chiusura agli arrivi in porti e aeroporti. "Nel momento in cui ripetiamo che l'esigenza di anticipare l'orario di chiusura dei locali, per ridurre la mobilita' dei cittadini, e' stata dettata da stringenti esigenze di emergenza sanitaria nazionale - dice ancora Boccia - ribadiamo che le decisioni di derogare alle misure del Dpcm minano i principi di uniformita' di norme atti a garantire la sicurezza dei cittadini e la salute pubblica. E' sempre possibile, come abbiamo piu' volte sottolineato, adottare sui singoli territori solo misure piu' restrittive".

Intanto l'ordinanza e' ancora ferma e prosegue il confronto col Governo sui provvedimenti da adottare, mentre nell'ultimo aggiornamento dell'Unita' di crisi regionale si registrano 282 nuovi casi e due vittime nell'isola. Sono invece 322 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (24 in piu' rispetto al dato di ieri), mentre e' di 39 (+2) il numero dei pazienti in terapia intensiva. L'emergenza sanitaria preoccupa anche l'Anci Sardegna, che in una lettera ha espresso le perplessita' di molti sindaci: "Chiediamo il rafforzamento degli Uffici Igiene di Ats, il rafforzamento delle Usca e l'effettiva attivazione di tutti i posti autorizzati di terapia intensiva e di attivarne altri di terapia semi-intensiva.

Una campagna regionale di screening di monitoraggio attraverso test antigenici rapidi da effettuare col pieno coinvolgimento dei sindaci quali autorita' sanitaria locale e mediante la fattiva collaborazione dei medici di base e l'adozione di un Piano Straordinario per l'emergenza economica e sociale che integri cio' che si sta prevedendo col Decreto ristori". (ITALPRESS).