Salerno

«Io sono convinto che quest'anno con Castori qualcosa in più si riuscirà a fare, magari anche a vincere il campionato. Ma non è facile. Perché la B è un campionato imprevedibile». Così Carlo Susini, ex direttore sportivo della Salernitana, intervenendo ad Ottochannel 696 nel corso della trasmissione Granatissimi. «La serie B è un campionato equilibrato e gli episodi determinano il risultato finale. La Salernitana che aveva vinto le precedenti partite, a Ferrara ha trovato una squadra che era più pronta, preparata anche mentalmente e questo ha prevalso. Vedendo le prime due o tre partite dei granata mi è sembrato di rivedere la squadra dello scorso anno. Pian piano ci sono stati dei miglioramenti ma un passo falso ci può stare. Tra l'altro questa stagione sarà condizionata da un'atmosfera particolare che sta contribuendo a capovolgere determinate situazioni. A mio avviso non ci sono più partite da ultima spiaggia ma bisogna lavorare sodo».

Per Susini «lo scorso anno è mancata la zampata decisiva ma la Salernitana ha avuto sempre la possibilità di agganciare il treno play-off. Quest'anno ha Castori in panchina che è abituato a fare questi campionati e sono convinto che gestirà la situazione in maniera ottimale. La società, va detto, ha speso tantissimo. Forse in determinate situazioni sono mancati giocatori capaci di risolvere la partita».

E a chi gli ha chiesto del perché non siano arrivati i risultati prefissati: «Sono convinto che qualcosa manca ma non sta a me dirlo. Faccio un esempio: io a Salerno in C2 avevo proposto Lapadula, Lasagna e Donnarumma suggerito da Giubilato che conosceva il procuratore. Li avevo proposti. Qualche “cicalone” con mezza parola che diceva al presidente ha fatto abortire queste situazioni. Io pensavo che questa persona fosse Tare ma il ds laziale è la persona più corretta che esiste nel mondo del calcio. Non era lui. C'è qualcuno intorno che gestisce le situazioni. Allora non so chi era. In questo momento la società non ha bisogno di persone intorno perché sta facendo tutto Fabiani. Io ho lavorato con Pagni e Mariotto e a volte avevamo difficoltà a proporre dei giocatori. Ora non so come sia la situazione ma vedo che Fabiani gestisce in autonomia con il gruppo che ha. Penso che se è a Salerno da tanti anni, Lotito si fida di lui in maniera totale».