Carlo Verdone nel giorno del suo settantesimo compleanno guarda avanti, senza rinnegare il proprio passato. Personaggi come quelli di "Un sacco bello" o "Bianco, Rosso e Verdone" fanno parte del suo background, ma sono "Figli di quei tempi" dice a Rai News. "Adesso sono piu' attento ai temi e alle espressioni del tempo che stiamo vivendo. Oggi non potrei rifare le maschere di una volta, sarebbe complicato rifarlo. Rischierei di scendere nel ridicolo mettendomi delle parrucche in testa".

Oggi e' il caso "di raccontare con ironia la realta' che viviamo, anche se e' molto faticoso perche' la realta' di oggi e' molto complicata" dice Verdone che individua nella mitomania uno degli aspetti che puo' aiutarlo nel suo lavoro. "E' un fenomeno dilagante. Il mitomane porta nuova linfa all'autore e anche alla mia eta' e' facile fare tante cose, Possiamo riderne e cercare di non seguirne l'esempio e rimanere un po' con i piedi per terra. La mitomania insieme alla megalomania sono aspetti tipici dei momenti che stiamo vivendo". La chiusura delle sale cinematografiche per via della pandemia ha impedito l'uscita di "Si vive una volta sola", l'ultimo film del regista e attore romano che ha preferito non renderlo disponibile su una piattaforma on-line, fiducioso che presto sara' possibile tornare ad andare al cinema.

"Con il produttore abbiamo deciso che la cosa migliore era resistere e cercare di non mortificare la sala. Vogliamo dare questo film alla sala cinematorgrafica appena i numeri ce lo consentiranno e se cosi' non fosse lo metteremo sua una piattaforma" rivela. "La sala e' un centro di aggregazione e condivisione grandissimo e quando questo momento brutto passera' torneremo ad affollare i cinema, perche' abbiamo bisogno di aggregazione anche se nel silenzio e nel buio di una sala cinematrografica". Protagonisti di "Si vive una volta sola" sono un gruppo di medici, anche se un po' scapestrati. Quei medici che insieme a tutti gli altri operatori sanitari sono stati i protagonisti in positivo di questa lunga pandemia. "Io do' retta agli scienziati che ci danno le direttive. Sono molto disciplinato e non mi azzardo a dare consigli ad altri, perche' sappiamo che il Covid ti puo' prendere in maniera leggera ma anche in modo molto pesante".

Il lockdown con la forzata permanenza in casa il 70enne regista l'ha vissuto comunque in maniera positiva e proficua. "Ho scritto un libro, dieci puntate di una serie televisiva e la sceneggiatura del mio prossimo film: ho cercato di essere utile a me stesso ma anche al mio produttore" conclude Carlo Verdone. (Italpress)