Matteo Renzi va all’attacco del governo in un intervento duro che il leader di Italia Viva ha tenuto in Senato replicando alle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte. 

"Nove miliardi per la sanità? È poco. Sul turismo ci sono solo 3 miliardi di euro. Chi ha deciso che sulla scuola mettiamo una paginetta striminzita - ha detto Renzi - Noi siamo pronti discutere tutto in un dibattito aperto, in parlamento, non siamo disponibili ad usare la legge di bilancio nella quale si introduce quello che abbiamo letto sui giornali. Se c’è un provvedimento che tiene la governance del Next Generation Ue e una fondazione sui servizi segreti noi votiamo no. Noi non scambieremo il nostro si alla proposta di governance con uno strapuntino o con un aggiungi un posto a tavola. Non stiamo chiedendo che nella cabina di regia ci anche un ministro di un colore politico vicino al nostro. Il 22 luglio abbiamo chiesto una cosa: di fronte ai 200 miliardi da spendere o il parlamento fa un dibattito vero, oppure perdiamo la dignità delle istituzioni".  

Un intervento che nei fatti apre una crisi di governo; una crisi preannunciata nei giorni scorsi e che ora, con la durezza del suo intervento, Renzi concretizza. I numeri in parlamento, senza Italia Viva, per il governo di Conte, non ci sono e un cambio di maggioranza sembra davvero un’operazione impossibile.