Le risposte del Governo italiano e dell'Ue alle conseguenze drammatiche della pandemia da Covid-19 sulla condizione femminile, sono deboli e inadeguate. Non bastano i 4,2 miliardi che il Governo vuole destinare alla parita' di genere con il Recovery plan, cosi' come non ci si puo' accontentare di un'Europa che, rispondendo a una mia interrogazione in cui chiedevo strumenti finanziari per creare nuovi centri rifugio e antiviolenza, rimanda a futuri programmi e iniziative, alimentando un deficit quantitativo strutturale inaccettabile".

Lo ha detto l'europarlamentare della Lega Luisa Regimenti, responsabile Sanita' per il partito nel Lazio e presidente onorario della Rete europea delle Donne, nel corso di un webinar durante il quale si e' parlato delle conseguenze dell'impatto della pandemia da Covid-19 sulle donne e delle risposte fornite dall'Unione europea.

"In Italia durante il lockdown si sono registrati piu' di 2.800 casi di violenze domestiche, con un aumento del 119,6% di chiamate al numero di emergenza antiviolenza rispetto allo scorso anno", ha sottolineato Regimenti, precisando che "gli altri Stati membri hanno segnalato un aumento fino al 60% delle chiamate di emergenza da parte di donne aggredite dal partner nel mese di aprile rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. In molti Paesi sono stati ideati dei codici di allarme perche' le donne potessero chiedere aiuto presso le farmacie senza che il compagno se ne accorgesse.

Drammatici, nel nostro Paese, i dati sull'occupazione femminile: in un confronto tra il secondo trimestre 2019 e lo stesso periodo del 2020, su 100 posti persi il 55,9% ha riguardato una donna. Secondo uno studio delle Nazioni Unite sull'impatto del Covid sulle donne, la pandemia ha amplificato le disuguaglianze di genere", ha aggiunto Regimenti.