Benevento

Gaetano Letizia è amato dai tifosi non solo per le sue grandi qualità tecniche, ma anche per l’attaccamento, lo spirito di sacrificio e il grande cuore che lo contraddistingue. La sua disponibilità ha da sempre fatto breccia nei cuori degli appassionati. Un modo di essere che ha messo in atto anche a Scampia, suo quartiere d’origine, dove ha ristrutturato insieme al fratello Tony un campo da calcio per permettere ai ragazzi del posto di poter giocare e, magari, evitare di prendere brutte strade. Un gesto di grande impatto che sottolinea quanto Letizia sia profondamente legato alla sua terra: 

“Credo sia giusto che i bambini e i ragazzi di Scampia abbiano il diritto di sognare, come ho fatto io. Dodici anni fa ero lì, su quel campetto. Avevamo solo quello per trascorrere le giornate. Sono felice che abbiano un campo tutto per loro, in un contesto dove sono abbandonati a loro stessi dalle istituzioni”. 

Com’è stata la reazione da parte dei ragazzi di Scampia? 
“Ho ricevuto tantissimi messaggi di ringraziamento. Onestamente ho fatto questo gesto con grande piacere. Avere una palla e un campo dove giocare non può fare altro che rendere felici tutti”. 

Da Scampia sono nati diversi calciatori che hanno giocato in serie A. A parte te, si contano anche Izzo e Mandragora. Può darsi che sul campo che hai ristrutturato ne cresceranno altri… 
“Me lo auguro. Per me l’importante è che si divertano, poi può darsi che giocando a pallone tutto il giorno possano crescere al meglio. Ci può stare che ne uscirà qualcuno in grado di imporsi nel calcio che conta”. 

Vi state preparando per affrontare il Parma. Innanzitutto, com’è la tua condizione?
“Sto bene. Penso di rientrare a pieno ritmo con la squadra tra un paio di giorni. Questa volta ci andremo molto cauti. Mancano due mesi alla fine del campionato, quindi se malauguratamente dovessi infortunarmi sancirebbe la fine della mia stagione. È una cosa che non voglio. Desidero fornire il mio contributo per conquistare la salvezza che per me è la cosa più importante in assoluto”. 

Nel corso di una conferenza, Inzaghi ha fatto capire che la convocazione in Nazionale per te era abbastanza concreta ma l’infortunio ha rovinato tutto. Avevi avuto qualche sentore per una possibile esperienza in azzurro?
“Onestamente non saprei. Purtroppo è andata così.  Penso solo ad allenarmi e a rientrare il prima possibile a pieno regime. Se arriverà una chiamata in futuro ne sarei felice, questo è indubbio. Adesso nella mia testa c’è solo il Benevento e la conquista della salvezza”. 

Ti abbiamo visto gioire come un bambino negli spogliatoi dello Stadium. Quanto è stato bello vincere in casa della Juventus? 
“È stato bellissimo, anche perché non so quante matricole siano riuscite a fare una cosa del genere. Questa partita fa parte della storia. Già con un punto saremmo usciti dal campo con gioia, ma addirittura siamo riusciti a vincere. Era impensabile andare a Torino e conquistare l’intera posta in palio contro gente come Morata e Ronaldo. L’emozione è stata fortissima, anche perché di questa partita se ne parlerà negli anni”. 

Tra l’altro c’è da dire che in due anni di serie A, il Benevento è riuscito a violare anche San Siro oltre allo Stadium…
“Facciamo sempre le nostre partite contro chiunque, poi ci sono volte che vinciamo anche in maniera memorabile e altre in cui va male. Siamo tranquilli. L’importante è che ci sia equilibrio: non è possibile che dopo una sconfitta siamo scarsi e poi con una vittoria a Torino veniamo elogiati da tutta Italia”. 

Dal match con il Parma comincia un altro campionato. Come bisognerà affrontarlo?
“Dobbiamo stare solo tranquilli e giocare al massimo partita dopo partita. Non dobbiamo caricare troppo questo rush finale, ma il giusto. Affronteremo tutte allo stesso modo, cercando di conquistare sempre punti contro chiunque per avvicinarci al nostro scudetto”. 

Cosa ne pensi del Parma? È una grande delusa del campionato.
“Sì, come Torino e Cagliari. Sono formazioni con calciatori forti che di certo non si aspettavano di fare un campionato del genere. Meno male che stia andando così, anche perché godiamo di un vantaggio di sette punti sulla zona retrocessione”. 

Le statistiche dicono che retrocedono almeno due neopromosse a stagione. Benevento e Spezia, al momento, sono in lotta per invertire questa triste tendenza. Cosa stanno dimostrando di avere in più?
“Sicuramente è stato importante il girone d’andata che ci ha visto fare più punti degli altri.  Non è stato un rendimento di poco conto. Di sicuro il campionato sia del Benevento che dello Spezia è positivo, ma adesso mancano ancora dieci partite. Analizzeremo il tutto alla fine”.