Avellino

In questi giorni vi è stata, finalmente, presso il presidio ospedaliero di S.Angelo dei Lombardi  l’inaugurazione del Centro diurno per la riabilitazione semi-residenziale dei pazienti sofferenti di patologie dello spettro autistico. Per noi è un servizio territoriale essenziale per la riabilitazione di lungo termine dei pazienti di quella parte dell’Irpinia. Il Centro diurno è per sua finalità un presidio di prossimità territoriale.

La nascita di questo Servizio apre il tema del trattamento riabilitativo per i pazienti del territorio della città di Avellino e dei distretti sanitari del suo hinterland. E quindi del “Centro Autismo “ di Valle di Avellino. Come hanno sottolineato, a più voci, i membri di associazioni famiglie, risulta non praticabile, per ovvie difficoltà orografiche della nostra Provincia, la scelta di costringere le famiglie ad accompagnare quotidianamente i loro bambini per praticare il trattamento riabilitativo a S. Angelo dei Lombardi.

Non vogliamo ripercorrere le fasi del percorso tribolato della struttura di Valle ma ragionare sul presente. Adesso la struttura è stata ultimata e bisogna renderla fruibile ai cittadini di Avellino.

Il Centro di Valle insiste in uno stabile di proprietà del Comune di Avellino. Questa peculiarità risulta fondamentale, fin dalla sua nascita, per la sua destinazione futura.

Il Comune di Avellino non ha competenza di gestione sulle strutture sanitarie ma può gestire il Centro con finalità sociali tramite il Piano di zona. Sicuramente il trattamento dei bambini autistici richiede un trattamento multidisciplinare e di forte integrazione tra i servizi sanitari e sociali. La legge 328 prevede una coesistenza ed integrazione tra il livello sanitario e sociale.

Secondo noi la prima scelta di chiarezza  sul futuro del Centro di Valle spetta al Comune di Avellino. E cioè se vuole gestire il Centro con finalità sociali e con risorse dell’ambito sociale. Oppure vuole affidare all’ASL la struttura per farne un Centro riabilitativo sanitario. Qualora l’Amministrazione della città di Avellino optasse per la gestione in proprio del Centro con finalità sociali, l’ASL deve individuare un’altra struttura come sede del proprio Servizio sanitario per i trattamento dell’autismo. A meno che non si voglia lasciare i bambini di Avellino senza assistenza sanitaria territoriale .

A partire da queste osservazioni,  come Avellino Prende Parte (APP), proponiamo all’Amministrazione della città di Avellino che la struttura di Valle sia data in comodato d’uso all’ASL per farne un Servizio sanitario riabilitativo semi-residenziale e residenziale .

La residenza dovrebbe essere utilizzata anche per i pazienti in età adulta, per garantire continuità assistenziale nelle diverse fasi di vita. Il Centro di Valle dovrà essere vincolato esclusivamente all’assistenza dei pazienti sofferenti di patologia dello spettro autistico. E dovrà essere prevista la partecipazione obbligatoria delle associazioni delle famiglie nella programmazione delle attività del Centro.

Accanto a questo andrà a completare il polo sperimentale quanto progettato nel PICS. L’area attigua al Centro Autismo, oggi occupata da alloggi di edilizia popolare da abbattere, dovrà vedere la nascita di un centro ricerca sulle devianze dello sviluppo e sulle disabilità della prima infanzia, con annesso parco attrezzato, aree destinate a percorsi pedonali, giardini e orti didattici, progettati per favorire l’inclusione dei bambini diversamente abili, permettendo loro di vivere esperienze sensoriali in grado di attivare i processi cognitivi.

L’Unità Operativa di Neuro-psichiatria dovrà avere un sua Sede autonoma nella città di Avellino, potendo prendersi cura non solo delle patologie dello spettro autistico, ma di tutti gli altri bambini ed adolescenti sofferenti di problematiche neuro-psichiatriche .

Questa proposta, secondo noi, garantirebbe un percorso di assistenza distribuito equamente su tutto il territorio irpino ed in tutte le fasce di età.