Il caso Monza si fa di ora in ora sempre più intricato e sembra destinato ad alimentare lo scontro sull'asse Salerno-Brianza. Lunedì, com'è noto, otto calciatori biancorossi hanno trascorso qualche ora al Casinò di Lugano in Svizzera. Avendo superato i confini nazionali, secondo le norme preventive del ministero della Salute dovrebbero effettuare almeno cinque giorni di quarantena. Provvedimento che, di fatto, non consentirebbe ai tesserati di partecipare alla trasferta di Salerno. Condizionale d'obbligo in quanto nelle ultime ore l'interpretazione dell'Ats Brianza è mutata: i calciatori sono stati posti in quarantena ma, secondo il protocollo anti-Covid stilato dalla Figc, potranno continuare l'attività agonistica in quanto monitorati costantemente con tamponi periodici. Il provvedimento d'isolamento fiduciario, dunque, varrebbe soltanto per l'attività extra-calcistica. Ma lo scontro è appena iniziato.
In queste ore il Salerno Club 2010, attraverso il presidente Salvatore Orilia, ha scritto ai responsabili di Ats Brianza e Milano, al sindaco di Salerno, all'Asl di Salerno e, per conoscenza, al comando provinciale dei carabinieri chiedendo di conoscere le "determinazioni in merito a tale vicenda per la tutela e la salvaguardia dell'interesse pubblico alla salute oltre per assicurare il rispetto della normativa vigente anti-Covid19".