Benevento

Nove anni. E' la condanna decisa dal Tribunale, che è andato al di là della pena di otto anni proposta dal pm Stefania Bianco, per un 29enne di Telese Terme riconosciuto responsabile di maltrattamenti e violenza sessuale ai danni della compagna convivente.

E' l'epilogo di una indagine della Procura di Ancona e dei carabinieri della Stazione del centro  nel quale la coppia risiedeva all'epoca, sfociata negli arresti domiciliari disposti nel 2019 nei confronti del giovane. Dopo l'interrogatorio di garanzia, il Gip si era però dichiarato incompetente territorialmente ed aveva trasmesso gli atti a Benevento.

Da qui la richiesta, accolta, di giudizio immediato e, oggi, la conclusione del processo, dopo l'arringa dell'avvocato Ettore Marcarelli, sostituto del collega Massimiliano De Matteo, che aveva chiesto l'assoluzione dell'imputato, per assenza di riscontri, dall'addebito di violenza sessuale.

I fatti sono inclusi nell'arco temporale che va da febbraio, quando lui avrebbe iniziato a mostrare comportamenti sempre più aggressivi, dettati da una gelosia ossessiva, a novembre del 2019. Secondo gli inquirenti, il 29enne avrebbe maltrattato la donna, sottoponendola a continue violenze fisiche, consistite in schiaffi, calci e pugni, e morali.

Una situazione che si sarebbe aggravata dopo aver saputo che era incinta: una notizia che non avrebbe accolto bene. Oltre ad offenderla pesantemente, avrebbe ripetutamente minacciato di uccidere sia lei, sia i suoi familiari. Tutto ciò avrebbe precipitato la malcapitata in uno stato di ansia e paura che “avrebbe contribuito a provocare” l'interruzione di una gravidanza.

L'accusa di violenza sessuale è invece relativa ai comportamenti dell'uomo nell'agosto del 2019 e, in terra marchigiana, il 3 novembre del 2019. Lui l'avrebbe costretta, con minacce e violenza, a rapporti sessuali. Un episodio, quello di novembre, al quale era seguita, a distanza di alcuni giorni, la denuncia della parte offesa, che aveva anche depositato la registrazione di alcuni colloqui.