"Per la Cittadella degli Uffici nell’ex caserma Pepicelli sembra essere scattata l’ora X. L’Agenzia del Demanio ha infatti comunicato alla cittadinanza che entro novembre saranno avviati i lavori per la ristrutturazione del lotto n. 3, comprendente gli edifici nn. 10 e 11 (dei 12 complessivi), destinati a ospitare la nuova sede della Guardia di Finanza entro il 2022. Ma che cos’è la Cittadella?".
Parte da qui la riflessione di CivicA Laboratorio Politico che sulla struttura di Viale Atlantici prosegue "Il Demanio vorrebbe concentrare nell’ex caserma Pepicelli: Dogana, Guardia di Finanza, Ragioneria dello Stato, Uffici dell’Agenzia delle Entrate, MIBACT, Archivio di Stato, Uffici del Ministero del Lavoro, parte del Tribunale (Archivio e Giudice di Pace) e chi più ne ha più ne metta. L’obiettivo, precisa l’Agenzia, “è realizzare un’importante operazione di razionalizzazione che consentirà di recuperare un immobile pubblico inutilizzato e, al contempo, di generare consistenti risparmi attraverso l’eliminazione di affitti passivi e la riduzione delle spese gestionali”. A siffatto progetto - indicato addirittura come motivo del tentato abbattimento dei pini - l’attuale Sindaco ha entusiasticamente aderito, intestandosene di fatto il merito, propiziato - a suo dire - dall’antica amicizia e comune militanza democristiana col direttore generale del Demanio.
D’altro canto, come reso noto dalla senatrice pentastellata Ricciardi, il progetto è stato anche inserito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, quale - presunto - esempio di rigenerazione urbana.
Peccato che l’intervento in questione, che in origine (2015) prevedeva comunque la realizzazione di una scuola di addestramento militare, sia stato concepito in un’epoca in cui di sostenibilità ambientale e transizione ecologica non si parlava neppure.
Il suo vero scopo è unicamente il risparmio per lo Stato, nonché, liberando alcuni edifici di proprietà, la possibilità di venderli e fare cassa, come accaduto per il Palazzo ex Inps.
A tutt’oggi non è stato però chiarito, in maniera convincente e partecipata, quale sarebbe l’effettivo beneficio per la città e per gli abitanti e fruitori del Viale.
Quale guadagno deriverebbe alla collettività dal riempire ulteriormente il Viale di macchine e persone, condannandolo al caos, al traffico e all’inquinamento, per di più - almeno nei desiderata dell’amministrazione - senza il sollievo degli alberi?
È facilmente immaginabile infatti che spostare sul Viale così tante attività amministrative e di servizio causerà un incontrollato incremento del carico antropico e veicolare con conseguente innalzamento dei livelli d’inquinamento. Risultato? Il disastro per una zona della città centrale, residenziale, di pregio paesaggistico, destinata per sua vocazione a passeggiata, al contempo priva di adeguati posti auto, di collegamento diretto con arterie veicolari rivolte verso la provincia, incapace per sua conformazione ad accogliere senza intasamenti il quantitativo di vetture e persone che vi si riverserebbe grazie alla Cittadella degli Uffici.
Sul punto lo stesso Settore Lavori Pubblici del Comune, nel parere di sua competenza del 26/11/2019, evidenziava la sufficienza degli spazi di sosta interni al complesso solo per i dipendenti, sottolineando la necessità per gli utenti di servirsi delle aree a parcheggio limitrofe, per poi rimarcare la “necessità di procedere a un’attenta e minuziosa valutazione tecnica circa l’offerta di parcheggio esistente in zona nonché ad un’analisi dei flussi di traffico che saranno certamente incrementati per effetto della nuova ubicazione di molteplici uffici pubblici ”
La tendenza attuale è assolutamente opposta agli accentramenti, perché non portano niente di buono per nessuno. L’altra faccia della medaglia è infatti la desertificazione commerciale delle zone che vedranno venir meno gli uffici lì originariamente ubicati. Quindi, caos per le aree che subiscono l’accentramento, specie se centrali e inadatte, il nulla per quelle che perderanno i singoli uffici e servizi.
Insomma, altro che sostenibilità ambientale, città smart e rigenerazione urbana. Qui si tratta di autentica degenerazione urbana! Ma ciò che inquieta è come - anche su questo tema, essenziale per lo sviluppo e la qualità della vita dei cittadini - sino ad ora sia mancata una corretta informazione da parte dell’attuale amministrazione, così come qualsiasi occasione di pubblico confronto tanto sul futuro del Viale, ridotto sempre più a mera viabilità e selvaggio parcheggio, quanto sulle possibili, diverse ipotesi di riuso dell’ex Caserma Pepicelli in linea con la vigente destinazione urbanistica (zona F5), come, ad esempio, potrebbe essere un parco-campus universitario con laboratori ad alta tecnologia ubicati tra ampi spazi verdi e piste ciclabili, fruibili anche dalle strutture sanitarie del contiguo Viale Mellusi. Nella vicina Napoli i candidati a sindaco discutono, sollecitati da una proposta dello scrittore Maurizio De Giovanni (la Factory della creatività), della destinazione da dare all’ex Albergo dei Poveri, imponente complesso settecentesco, anch’esso inserito nel Recovery Plan.
E’ ora che ciò avvenga anche da noi".
CivicA: quale guadagno dall'ex caserma Pepicelli?
Il laboratorio politico si interroga sull'opportunità della destinazione della struttura
Redazione Ottopagine