Benevento

La neo eletta in consiglio comunale Rosa De Stasio, esponente dell'oramai irrilevante centrodestra in città, per la seconda volta nell'ultima settimana cerca di rapportarsi a Ottopagine utilizzando messaggi poco rassicuranti. Evidentemente, nutre idee particolari riguardo chi fa informazione.

Nel pieno di un agone politico, e a Benevento stanno volando stracci davvero sporchi, De Stasio trova il tempo di chiedere a noi conto di uno dei mille comunicati stampa che arrivano dagli schieramenti opposti al ballottaggio: vuole i nomi e i cognomi dei “mastelliani” che l'hanno diramato.

Per la seconda volta De Stasio sbaglia tempi, modi e contenuti. I nomi noi non glieli diamo, primo perché non riteniamo di doverlo fare. Secondo, perché la neo eletta in consiglio comunale, in nome del 5 per cento ricevuto, dovrebbe occuparsi di cose molto più importanti che inseguire, fin dentro l'anagrafe, chi le muove critiche “politiche”.

In generale, l'esercizio di sventolare denunce e querele è una pratica vecchia. Di una banalità sconcertante per chi dice di voler far politica. Non è certamente il caso di Rosa De Stasio, ma le ricordiamo che se si tratta di tutelare “decoro e dignità”, beni morali superiori e irrinunciabili, un comunicato stampa si rintraccia non si chiede, piccandosi pure di dare lezioni di giornalismo: anche questo, ahinoi, di una banalità disarmante.

Noi non sappiamo i 638 voti di Prima Benevento e i 579 di Fratelli d'Italia dove andranno a finire al ballottaggio. Si sa che al secondo turno calano molto i votanti, fino al 40 per cento. E che dentro questa quota “ridotta” tutto è fluido: facciamo metà e metà? Parliamo dunque di scarsi 300 voti, di cui solo una quota minima è indirizzabile. De quo: politicamente schierarsi o non schierarsi pro o contro qualcuno, consigliere De Stasio, è l'ultimo argomento che lei può intestarsi con una qualche utilità.

Non si faccia del male.