Benevento

“In queste situazioni non ci sono parole, anzi queste possono dare fastidio. Se mi chiedete il perchè di questa tragedia dico onestamente che non lo so. Non ci sono risposte. L'unica cosa che posso dire è che sono convinto che l'esistenza di Flavio non è assolutamente finita lungo quella strada nei pressi dello Stadio. Ne sono fermamente convinto”.

L'arcivescovo di Benevento Felice Accrocca non nasconde la commozione e l'umana incredulità dinanzi a quella bara bianca. Momenti di dolore, incredulità e anche di rabbia per un destino assurdo questo pomeriggio per i funerali di Flavio Ventura, il 16enne di Benevento morto tragicamente nella notte tra sabato e domenica in un incidente stradale tra via Avellino e la zona dello stadio. Una caduta dallo scooter sul quale viaggiava in compagnia di un amico che oggi sedeva accanto ai suoi compagni di classe, costernati dal dolore.

In migliaia hanno voluto dare l'ultimo saluto allo studente dell'istituto Industriale di Benevento. Tantissimi, quasi tutti giovanissimi stretti nel dolore e al fianco della famiglia. Presenti il Prefetto di Benevento, Carlo Torlontano, il Questore Edgardo Giobbi – il papà di Flavio è un poliziotto – e il vicesindaco Francesco De Pierro.

È toccato all'arcivescovo Accrocca Trovare le parole e cercare di dare un cristiano conforto a quel contesto tanto doloroso quanto innaturale, specialmente per i genitori di Flavio e per la sorella.

Il Pastore della Metropolia di Benevento ha però saputo trovare le parole per cercare di smussare un momento tanto doloroso, di cercare di comprendere una morte così assurda e si è rivolto proprio ai familiari: “L'esistenza di Flavio che non è più qui, al nostro livello non è assolutamente finita. Resta il dolore e il pianto per questa tragedia e Gesù sarà al vostro e al nostro fianco per consolarci, dare coraggio e forza e soprattutto speranza per andare avanti. Non ho avuto figli nella mia vita – ha proseguito monsignore Accrocca - ed è per questo difficile capire fino in fondo ma so che è un dolore che va oltre la comprensione. Solo Dio potrà sostenervi”.

L'arcivescovo si è poi rivolto ai genitori di Flavio: “Andiamo oltre questo momento. Credo che tutti possiamo in onore di Flavio fare qualcosa di bello, ogni giorno. Penso che tutto ciò che potrete fare nel futuro per i ragazzi per gli altri, pensate sempre che lo state facendo per lui”. Ai tanti giovani presenti l'arcivescovo ha esortato: “La vita è un dono, un capitale prezioso e per questo fate qualcosa di bello, di grande. Per fare ciò non serve di fare per prendere magari un like sui social, ma fate qualcosa di concreto per gli altri. E con il bene che riuscirete a fare per gli altri Flavio vivrà per sempre”.

Parole semplici quelle di monsignore Accrocca ma dense di significato. Al termine della cerimonia funebre All'esterno del Duomo gli amici hanno salutato la bara bianca con il rombo dei motorini, con tanti cuori disegnati e alzati al cielo dagli studenti e un applauso scrosciante, mentre le campane del Duomo, dopo qualche rintocco funebre, triste, hanno intonato un inno gioioso di speranza. Tanti i palloncini bianchi fatti volare nel cielo blu dove ci piace pensare si trovi ora Flavio. “Flavio Vive” hanno più volte scandito ed urlato gli amici della Curva Sud.