Benevento

Mastella è così: prendere o lasciare. Quando si accorge della presenza di una telecamera, e nota che la lucina è accesa, non resiste. Una pacchia per chi è in strada a raccogliere dichiarazioni, figurarsi nei giorni dell'elezione del presidente della Repubblica.

Lui si è attendato nei luoghi del potere a Roma, mentre la moglie, Sandra Lonardo, senatrice, doveva rispondere all'appello quotidiano, infilando la sua scelta nell'urna. Tanto tempo a disposizione, Mastella ne ha approfittato per esibire nuovamente le sue doti istrioniche, concedendosi a microfoni e studi televisivi, dispensando la sua ricetta. Del resto, si sa, lui è convinto di saperne sempre una più del diavolo, come hanno potuto verificare quanti hanno assistito alla maratona condotta da Enrico Mentana, direttore di La7.

E' l'emittente con la quale il sindaco di Benevento si è collegato con la maggiore frequenza, rendendosi protagonista di più di un siparietto accompagnato dalle risate e dai commenti scherzosi ed ironici dei suoi interlocutori.

Lui è stato al gioco, ma ieri mattina, dopo aver ascoltato la definizione, in sua assenza, che Mentana aveva dato di lui (“Il nostro opinionista pittoresco...”), ha replicato in maniera un po' piccata. “Pittoresco deriva da pittore, Caravaggio era un pittore...”, ha ribattuto. “Il Caravaggio del Sannio”, ha insistito Mentana. E lui: “Ci sono quelli che fanno gli affreschi e i ragazzotti che si divertono a imbrattare i muri. Caravaggio? Lui uccideva le persone, io le sostengo...”, ha chiosato Mastella, che ha poi precisato, evidentemente informato delle polemiche prese di posizione dell'opposizione a Palazzo Mosti, di aver continuato “a fare il sindaco anche da qua”.

Dalla Capitale, perchè “i cittadini di Benevento hanno il mio numero di telefono, possono chiamare e scrivere quando vogliono”, ha aggiunto. Un riferimento, l'ennesimo, al suo rapporto diretto con le persone- è stato intervallato dal ricordo della “multa di circa 500 euro che Salvini ha dovuto pagare perchè sorpreso nella mia città senza mascherina”-; un tasto sul quale batte sempre, attribuendosi una capacità taumaturgico-telefonica che, a nostro modesto avviso, non è indispensabile.

Perchè, se c'è un problema, un cittadino- contribuente non deve telefonare al sindaco, ammesso che ne conosca i recapiti, ma rivolgersi alle strutture comunali, che devono essere in grado, se organizzate in modo efficiente, di muoversi rapidamente e fornire una risposta ed una possibile soluzione.

Tutto il resto è certamente legittimo per chi fa politica – e altrettanto legittime sono le critiche, anche le più puntute-, ma rimanda, diventandone un'assonanza, allo spot propagandistico di una nota carta di credito: “Ci sono cose che... per tutto il resto c'è Mast....”.