"Ho resistito quanto possibile per 'lavare in casa i panni sporchi' ma ora è il momento di chiarire". Antonio Verga, il Presidente del Conservatorio di Benevento ha detto la sua in una conferenza fiume di un'ora e mezza sulla “guerra” che si sta consumando nell'istituto di via Mario La Vipera.
Problemi emersi dopo la nomina del prossimo presidente Antonio Rossi, contestata dall'uscente Antonio Verga (che partecipava alla terna per la riconferma) e impugnata al Tar della Campania. Problemi che per Verga però durano da mesi e che nei giorni scorsi lo hanno portato in questura per depositare due denunce per “presunte condotte illegali che avrebbero fortemente danneggiato l’immagine e la reputazione dell’Istituto”.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è però la manifestazione promossa ieri dalla Consulta degli studenti per rivendicare il diritto allo studio e chiedere spiegazioni sul motivo del mancato rinnovo dei contratti ai docenti a tempo determinato.
Una mobilitazione che Verga ha aspramente condannato individuando nell'appoggio agli studenti del direttore Giosuè Grassia l'esempio per "comportamenti diseducativi, scomposti e sguaiati" e ancora “una farsa indegna e indecente, un paravento per coprire le manchevolezze che qui si registrano”.
Il Presidente dell'istituto di Alta formazione musicale ha invitato a dimettersi sia il direttore Grassia che il presidente della Consulta degli Studenti, Angelo Cioffi.
“L'ultimo trimestre ha determinato una disarticolazione dei vertici troppo grave” ha chiarito individuando però una mancata “unità d'intenti” che dura da anni. “Mi sono battuto per affrontare le difficoltà imposte dalla pandemia e per rimettere a posto le tante incongruenze emerse ma è stato come un dialogare tra sordi”.
Uno scontro a suon di post sui social, di verbali degli organismi d'istituto e d'insulti e gravi accuse scritte sulle porte dei gabinetti.
Una guerra che ha travolto iniziative artistiche storiche dell'istituto come “La festa della musica” che per Verga nell'edizione dello scorso giugno “è stata un totale flop” o il “festival d'autunno”. Scontri che hanno lasciato sul campo “patrimoni come l'imponente glicine del giardino dell'istituto” sacrificato 'in battaglia'. Contestatissima anche l'assunzione del nuovo addetto stampa dell'istituto. Una stagione dei veleni in cui Verga ha deciso di non “lasciar correre” in vista della data del 4 aprile quando, a meno di diverse disposizioni, dovrebbe lasciare la Presidenza.
A farne le spese la gestione tecnico amministrativa dell'istituto con tanto di contratti dei docenti a modulo (a tempo determinato) non rinnovati. “Ho chiesto l'elenco di questi contratti. Ma sempre invano” ha incalzato Verga che a Gennaio si è pure rivolto al Ministero dell'Università e della ricerca che con il “Lodo Covolan” ha “confermato il potere di stipula e firma dei contratti con il personale docente e Ata in capo al Presidente (…) che ha rappresentanza generale dell'ente”.
Insomma un pasticcio in cui dovranno fare chiarezza le autorità giudiziarie. Per quel che riguarda però i contratti e dunque la didattica il presidente del conservatorio tranquillizza: “una situazione che si risolverà in circa sette giorni”.