Nel trasferimento dell'ambasciata d'Italia da Kiev a Leopoli l'ambasciatore Pier Francesco Zazo è riuscito a portare in salvo anche circa 20 minori, tra cui 6 neonati.
Un gesto per il quale l'ambasciatore italiano, di origini sannite, riceve il plauso del presidente del Consiglio Mario Draghi e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega Affari Unione europea, Enzo Amendola.
"Voglio ringraziare l’ambasciatore in Ucraina, Pier Francesco Zazo, il personale dell’ambasciata per lo spirito di servizio, la dedizione, il coraggio mostrati in questi giorni drammatici".
Ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi durante le sue comunicazioni in aula al Senato sul conflitto in Ucraina.
Mentre su Twitter Amendola scrive: "Grande orgoglio l’ambasciatore italiano in Ucraina Pier Francesco Zazo, che nel trasferimento dell'ambasciata da Kiev a Leopoli ha portato in salvo un gruppo di minori e neonati. L’ennesima riprova del lavoro straordinario del corpo diplomatico e delle forze armate. Grazie".
Una notizia speciale per il Sannio. Zazo è infatti nato a Benevento e, in occasione della manifestazione contro la guerra di domenica scorsa, il sindaco Mastella ha raccontato di un contatto telefonico con il diplomatico.
Zazo è nato a Benevento nel 1959, è sposato e ha due figli. Dopo essersi laureato in scienze politiche nel 1984 presso l’Università “Luiss” di Roma è entrato nella carriera diplomatica iniziando il suo percorso professionale alla Farnesina presso il Dipartimento per la Cooperazione allo Sviluppo.
Nel 1987 ha prestato servizio dapprima nella Segreteria particolare del Sottosegretario di Stato e poi nella Direzione Generale per l’Emigrazione e gli Affari Sociali. Successivamente, si trasferisce all’Ambasciata d’Italia a Seoul (1988 – 1992) e all’Ambasciata d’Italia a Stoccolma (1992 – 1996), sedi nelle quali svolge la funzione di Primo segretario commerciale.
Rientra a Roma presso la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo fino al 1999, anno nel quale si trasferisce all’Ambasciata d’Italia a Kiev per ricoprire il ruolo di Consigliere commerciale.
Dopo quattro anni in Ucraina inizia a prestare servizio all’Ambasciata d’Italia a Mosca, dove lavora come Capo dell’Ufficio economico-commerciale.
Torna alla Farnesina nel 2006, anno nel quale viene nominato Capo dell’Unità Tecnica Centrale della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo.
Infine, dal 2009 ha anche iniziato a svolgere le funzioni di Coordinatore Ambiente di quella Direzione Generale. Nel 2013 era stato nominato ambasciatore d’Italia a Canberra. Al suo ritorno a Roma nel 2018 assume dapprima l’incarico di referente per le attività di rilievo internazionale delle regioni e delle autonomie territoriali presso la Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese e, in seguito, viene nominato inviato speciale del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionali per gli Stati insulari del Pacifico e coordinatore per il Trattato Antartico presso la Direzione Generale per la Mondializzazione e le questioni globali. Dal gennaio del 2021 è ambasciatore italiano a Kiev.