Benevento

Anni fa era stata l'alluvione a mostrare il grande cuore dei sanniti, tutti insieme per spalare il fango, ricostruire, sostenere quanti con la furia dell'acqua che invadeva le strade avevano visto spazzar via i sacrifici di una vita. Era il 2015. Poi è arrivata la pandemia, tutt'ora in corso, a complicare la quotidianità di quanti a difficoltà arrivavano a fine mese. Anche in quel caso associazioni, privati e istituzioni scesero in campo prima per sostenere la rete sanitaria alle prese con un'emergenza storica, poi per far fronte all'onda d'urto della “pandemia economica”.

Ma oggi la grande la rete della solidarietà è pronta a riattivarsi. Questa volta per sostenere le popolazioni in fuga dalla guerra, per mandare aiuti ma anche per accogliere.

E la Caritas come da indicazioni nazionali è già all'opera. A poche ore dall'avvio del censimento per sondare eventuali disponibilità di strutture sul territorio il centralino della struttura di via San Pasquale squilla, le famiglie che vogliono accogliere ci sono. “Non è ancora un elenco molto lungo”, spiega il direttore Pasquale Zagarese ma assicura: “Già sono diverse le famiglie private che vogliono accogliere e anche come Cittadella ci stiamo organizzando per fare accoglienza, poi ci sarà l'accompagnamento. La Caritas Diocesana farà la sua parte”.

E mentre il lavoro quotidiano a sostegno dei più deboli prosegue, la macchina organizzata prepara anche la raccolta fondi oltre al censimento delle strutture disponibili: “La Caritas nazionale ha chiesto alle Diocesi di prepararsi per accogliere e accompagnare i rifugiati. E in questa fase è iniziato sulla nostra rete un censimento per accogliere queste persone”. Di qui l'appello per “ospitare o anche individuare strutture pubbliche o private”. E dunque, una fase al momento soprattutto preparatoria in cui “tutte le parrocchie da una parte raccolgo materiale, ma anche i fondi per chi volesse contribuire economicamente, oltre a preparare un censimento delle disponibilità”.