Manca poco. Dopo anni di attese, promesse, proclami ufficiali seguiti purtroppo da tanti rinvii, finalmente le ecoballe di Toppa Infuocata a Fragneto Monforte saranno portate via. Destinazione Danimarca, secondo i programmi che ora sembrano essere davvero ufficiali. Partiranno dalla località del comune sannita per raggiungere a bordo di tir adibiti ai trasporti dei rifiuti il porto di Salerno per poi essere imbarcati per il loro ultimo viaggio verso la terra scandinava.
Questa mattina, prima al comune di Fragneto Monforte, poi presso il sito in disuso da oltre un decennio di Toppa Infuocata, amministrazione, con il testa il sindaco Luigi Facchino, azienda che effettuerà materialmente il trasferimento, Samte e tecnici della Regione hanno effettuato un sopralluogo presso le due enormi aree di stoccaggio per organizzare il lavoro appaltato. Al centro di verifiche tecniche e sopralluoghi anche la viabilità per raggiungere il sito di stoccaggio. “Finalmente la bruttissima pagina dell'accatastamento delle ecoballe in questo sito si sta per chiudere. Portare via e portare via tutto il prima possibile” il commento del sindaco di Fragneto, Facchino che ha accompagnato i tecnici di azienda privata, Samte e Regione: “Ci siamo – rimarca più volte il primo cittadino – con oggi tutti i passaggi preliminari al trasferimento sono stati conclusi. Nelle prossime settimane arriveranno i camion per portare prima a Salerno poi in Danimarca le ecoballe, poi finalmente l'area sarà libera”.
Un'area, quella di Toppa Infuocata che non è demaniale o comunale ma pubblica. Dopo la bonifica, quindi, i proprietari dei siti torneranno in possesso dei suoi. Un lavoro non certo breve. A partire dallo smaltimento dei pesanti teloni che ricoprono l'enorme collina di rifiuti tritovagliati e imballati che sorge a qualche centinaia di metri dallo Stir di Casalduni.
Si tratta di circa 60mila - sono sicuramente più di 50mila - ecoballe riclassificate e che ora attendono di lasciare il Sannio, com'era già accaduto alcuni mesi fa con quelle all'ex fungaia ora libera.
Con il gruppo di tecnici e amministratori – presente anche il neo presidente dell'Organo di liquidazione della Samte, la società della Provincia di Benevento che si occupa della gestione dei siti per lo stoccaggio e la lavorazione dei rifiuti -, anche l'ex sindaco di Fragento, il dottore Raffaele Caputo che per lunghi anni si è battuto contro la realizzazione del sito di stoccaggio prima, e per la rimozione delle ecoballe dopo. “All'epoca – ricorda rammaricato Caputo – mi dissero che era solo per pochi mesi, c'era l'emergenza. Sono passati 18 anni e ora speriamo che davvero queste ecoballe spariscano da questa terra”. Due i siti di Toppa Infuocata. Il primo, quello più grande in cima alla collina, l'altro poco più in basso, finito al centro della cronaca qualche anno fa quando divampò un incendio che richiese giorni e giorni di duro lavoro per mettere in sicurezza i rifiuti con colate di cemento e centinaia di camion di terra che furono gettati sulle balle di immondizia.
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