Dall’Irpinia ai territori del Sannio, del Cilento, passando per Napoli e poi ancora la Costa d’Amalfi. È un percorso tra i sapori e profumi dei vitigni campani protagonisti di Vinitaly, il salone internazionale dei vini e distillati che torna in presenza. E per questa edizione la Campania può vantare la presenza di oltre duecento aziende, 220 secondo i dati illustrati nel corso della prima giornata di fiera.
Apertura dedicata all’enoturismo e Procida capitale italiana della cultura 2022 con l’assessore all’Agricoltura, Nicola Caputo, l’assessore al Turismo di Procida, Leonardo Costagliola e Ciro Fiola di UnionCamere. Poi spazio alle Donne del vino, l’associazione che ha presentato a Verona la convention nazionale che si svolgerà a giugno in Campania. “Tutte le donne del vino sono entusiasta di venire a Napoli, mangeremo pizza e vino”, assicura la presidente nazionale.
Ma le novità non finiscono qui. Perché oggi si replica con musterclass, incontri, degustazioni e chef stellati. Ma c’è anche la presentazione della Camaiola Sannita che fa ufficialmente il suo ingresso nel gotha del vino mondiale, per parlare ancora una volta di terroir o meglio di territorio con lo sguardo proiettato già verso nuove sfide (nella foto il presidente Libero Rillo, di recente confermato ancora una volta alla guida del Consorzio Tutela Vini del Sannio).
Da Verona il mondo del vino prova a lasciarsi alle spalle due anni di chiusure e numerosi stop and go, nonostante i rincari e le difficoltà del momento, ma confortati da dati export incoraggianti, un paniere di eccellenze sempre più ampio e l’entusiasmo di chi ha finalmente ritrovato una dimensione a lungo desiderata e sente di poter finalmente correre.