Benevento

“Continuare ad incontrare le nuove generazioni, gli studenti per fare memoria. Questa una delle missioni della mia vita”. Non ha dubbi il senatore Pietro Grasso, magistrato, già presidente del Senato e Procuratore nazionale antimafia che questa mattina a Benevento ha incontrato gli studenti del Liceo Scientifico “Gaetano Rummo”in un teatro San Marco gremito di giovani. Fondamentale per l'ex numero uno della Procura nazionale antimafia raccontare e far conoscere quegli anni ai giovani di ogni epoca.

Ad accogliere il senatore Grasso tanti studenti del Liceo cittadino con la dirigente Annamaria Morante e il referente di Libera, Michele Martino. Tanti anche gli studenti che hanno seguito l'incontro da remoto. Presenti in sala il Prefetto di Benevento, Carlo Torlontano, il Procuratore capo di Benevento, Aldo Policastro e i vertici delle forze dell'ordine: il questore Edgardo Giobbi, il comandante provinciale dei carabinieri e della Guardia di Finanza, i colonnelli Germano Passafiume ed Eugenio Bua.

“Dopo trent'anni dalle stragi di Palermo è importante che i ragazzi conoscano quei fatti. Resta fondamentale fare memoria. Le giovani generazioni – ha spiegato il senatore Grasso - non hanno consapevolezza ed è nostro compito restituire loro quei fatti”.

A trent'anni dalle stragi in cui persero la vita Giovanni Falcone e sua moglie Francesca Morvillo e poco dopo Paolo Borsellino, è radicalmente cambiato il modo di agire della mafia che va sempre combattuta in ogni sua forma. “Non ci sono più manifestazioni di violenza – ha infatti spiegato il magistrato -. Resta però fondamentale indagare sui rapporti commerciali, finanziari e su cosa c'è dietro gli improvvisi arricchimenti” di personaggi dubbi”.

Non si spara più. Non si sono registrate più stragi ma la mafia purtroppo continua ad esistere e si modifica anche rispetto ai fatti e agli accadimenti. “Specialmente nel post pandemia e in un momento in cui stanno per arrivare finanziamenti importanti – ha spiegato ancora il senatore Pietro Grasso - gli appetiti delle organizzazioni criminali inevitabilmente crescono. Organizzazioni pronte ad accaparrarsi profitti in maniera illecita e a discapito delle aziende sane. Bisogna per questo vigilare in maniera attenta e costante”.

Vigilare, dunque, sui fondi del Pnrr e sulle grandi opere finanziate dal programma di sviluppo e rilancio voluto dalla Comunità Europea. “L'importante è di non esasperare i controlli con eccessiva burocratizzazione che a volte rallenta la possibilità di usufruire di quelle risorse. Riuscire ad equilibrare i controlli e la velocità per ottenere le risorse”.

Altra piaga toccata dal già procuratore nazionale antimafia, che si è soffermato con i giornalisti presenti all'ingresso, è stata quella dell'usura e dell'indebitamento delle famiglie e delle imprese durante la pandemia. Un fenomeno che con il passare dei mesi e con l'acuirsi della crisi economica sta crescendo: “Si registra un aumento del fenomeno dell'usura e l'aumento della disponibilità di soldi contanti da parte della criminalità nei confronti di chi ha bisogno. Bisogna mettere in campo – ha ammonito il dottore Grasso - delle risorse da parte delle banche per favorire prestiti sicuri anche a quelle persone che non hanno tutte le garanzie che le banche pretendono altrimenti la criminalità si impadronisce delle aziende a scapito dell'economia pulita”.

Durante il dialogo con gli studenti del Liceo Rummo il senatore Grasso ha ricordato le stragi ci Capaci e via D'Amelio, ha tracciato i profili umani e professionali dei giudici Falcone e Borsellino – e tanti altri uomini di Stato e non solo vittime della mafia - e ricordato il vero spartiacque della lotta contro le mafie: il maxi processo. “Quando lo Stato si impone di combattere e contrastare un'organizzazione così violenta e pericolosa ci riesce e lo fa bene anche con l'aiuto dei cittadini”.