Gli occhi azzurri di Michail hanno resistito alla paura, ai traumi e all'orrore della guerra. Hanno solo otto anni ma sono l'esempio più bello della resistenza che oggi è scesa in strada, a Benevento, per celebrare il 77esimo anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo.
Quell'Italia solidale che ha accolto Michail, il suo fratellino Maxim e sua madre Oxana ospiti del Sai di Molinara dopo l'invasione del loro Paese, dopo la fuga dall'Ucraina.
E oggi Michail è stato simbolo di un 25 aprile speciale, protagonista con la sua voce che ha intonato solo un po' incerta l'inno dei partigiani: Bella ciao.
Un fuori programma dopo la sua interpretazione con il soprano ucraino Tetyana Shysnnyak di “Oh, The Red Viburnum In The Meadow», uno storico brano folk ucraino, rivisitato persino dai pink Floyd che si è diffuso in tutto il mondo come manifesto di protesta all’invasione dell’Ucraina grazie a Andriy Khlyvnyuk, frontman della band ucraina BoomBox, la rockstar che ha lasciato il palcoscenico per difendere il suo Paese.
Una storia di resistenza e di accoglienza che oggi sono state i temi protagonisti del corteo per la Liberazione promosso come da tradizione dall’Anpi con i sindacati e le diverse associazioni che hanno sfilato da Piazza Orsini a Piazza Matteotti, lungo corso Garibaldi.
La prima volta in piazza senza Giuseppe Crocco, detto Caramba, l’ultimo partigiano sannita scomparso qualche mese fa e al centro del ricordo di Amerigo Ciervo, presidente della sezione provinciale dell’Anpi che ha poi voluto ribadire l'impegno per la pace e la solidarietà alla comunità ucraina.