Benevento

Un carico di prodotti alimentari del Sannio donati da Coldiretti e volontari per allestire una mensa per i profughi ucraini. E' l'iniziativa presentata dalla compagnia San Pio che partirà da Benevento per Lubin, in Polonia, territorio che rappresenta la prima tappa per chi è in fuga dalla guerra.

L'iniziativa, presentata questa mattina a Palazzo Paolo V, nasce grazie all'impegno dell'associazione compagnia San Pio e di alcune amministrazioni comunali: Benevento, Casalduni e Fragneto Monforte.

Per il comune di Benevento saluti istituzionali affidati all'Assessore Mario Pasquariello, presenti anche i rappresentanti delle altre amministrazioni coinvolte.

Il gruppo partirà nelle prossime ore da Benevento per unirsi ad altre associazioni umanitarie e raggiungere Lubin dove sarà materialmente allestita una mensa per ristorare i profughi.

“Manca tutto, acqua, cibo e qualsiasi altra cosa” racconta Diego Ciullo della Compagnia San Pio. “Abbiamo già inviato nei mesi scorsi un carico di viveri, ora proviamo a fare di più e a donare a chi sta soffredo un gesto concreto. Non possiamo far passare in secondo piano quest'emergenza anche perché sono tanti gli ucraini che si trovano in un limbo, fuori dalla propria Patria in cui non possono ritornare”.

L'iniziativa è stata realizzata in sinergia con Coldiretti Benevento che fornirà le materie prime.

“Non potevamo restare indifferenti – conferma il direttore, Gerardo dell'Orto – tante le aziende che hanno aderito con prodotti freschi, ortofrutticoli. Anche nella solidarietà prodotti sani, freschi e a chilometro zero”.

Il progetto è appoggiato dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale del Vaticano e all'incontro è intervenuto telefonicamente mons. Dariusz Giers. “Grazie per questa idea a favore dei rifugiati ucraini, in Polonia se ne contano più di tre milioni. A Lubin c'è il più grande centro logistico che raccoglie e distribuisce alimenti per i profughi ucraini. Dobbiamo essere concreti, attuando gesti che possano dimostrare che non dimentichiamo questo popolo martoriato”.