Benevento

“Desidero esprimere apprezzamento per questo cammino di confronto e di amicizia, che richiede di essere percorso con la mente e il cuore aperti, per testimoniare una Chiesa inclusiva e senza barriere nella quale ognuno possa sentirsi accolto”. Con queste parole Papa Francesco ha voluto salutare questa mattina gli oltre trenta vescovi arrivati al Centro la Pace di Benevento da Tutta Italia per l'apertura di due giorni sulle Aree interne d'Italia. Un appuntamento che torna dopo due anni e che rientra nel cammino che l'arcivescovo di Benevento, Felice Accrocca due anni fa ha avviato proprio nel Sannio per una nuova pastorale delle Aree Interne.

Lavori aperti proprio da monsignore Accrocca con la lettura della missiva inviata dal Papa ai partecipanti (LEGGI QUI ALTRO ARTICOLO).

Primo giorno di incontri con la partecipazione da Monsignore Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della Conferenza episcopale italiana e che nel pomeriggio vedrà la relazione di Monsignore Mariano Crociata, Vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, sul tema: “Una pastorale per le Aree interne: spunti di riflessione”.

Aree interne al centro dell'agenda dei Vescovi delle zone interessate – che ormai da anni si confrontano sui temi nel capoluogo sannita. A fare gli onori di casa l'arcivescovo Accrocca: “Il nostro Convegno, come precisavo già lo scorso anno nel mio saluto iniziale, è un incontro di natura prettamente pastorale; esso segnala però anche un problema di natura squisitamente politica, perché la maggioranza dei Comuni italiani è costituita da realtà con popolazione al di sotto dei 5mila abitanti, geograficamente collocati su tutto il territorio nazionale, non solo nel centro-sud dello Stivale, come rivela – con evidenza solare – anche la nostra provenienza: siamo infatti vescovi giunti qui da ben dodici Regioni italiane, del Nord, del Centro e del Sud del bel Paese, dal Piemonte alla Sardegna e Sicilia. Il problema dev’esser quindi assunto dal Governo centrale, come aveva riconosciuto anche il governo tuttora in carica, che nel passato Forum delle Aree interne, tenutosi in questo stesso luogo nel mese di maggio, si è reso presente con i ministri Giovannini e Carfagna: un problema che va affrontato non a forza di slogan dal sapore elettorale, ma con progettualità e intelligenza politica, merce purtroppo sempre più rara”.

Secondo il Pastore della Metropolìa di Benevento, “le Aree interne, prima ancora che di sostegni economici, hanno bisogno di una seria progettualità a medio e lungo termine, e cioè abbiano bisogno anzitutto – e torno al punctum dolens – d’intelligenza politica. Papa Francesco è sensibile a questo discorso e si è fatto vicino a noi: come già in passato, per ben due volte, anche nella presente occasione ha scritto un’apposita lettera. Apro quindi il nostro incontro con la lettura del testo papale”.

Quest'anno non c'è l'Umbria ma si sono aggiunte la Sardegna, la Toscana e l'Emilia Romagna. Tutta l'Italia, dodici regioni su venti rappresentate a Benevento per la Pastorale delle Aree interne 2022 e quello che è ancora più significativo, come hja rimarcato monsignore Accrocca è che “la Cei è coinvolta in maniera massiccia, con i lavori introdotti dal Segretario Generale e termineranno con l'intervento del Presidente delle Cei. Significa che la Cei riconosce l'importanza del tema e ci permette di uscire da un'ottica ristretta e affermare che si tratta di una questione nazionale. Per noi è un compito pastorale, ma ha un riverbero sulla questione sociale facendo intervenire il Governo centrale qualunque esso sia”.

“Lo spopolamento e i problemi dell'urbanizzazione è un tema globale” ha rimarcato monsignore Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana. “Le aree interne sono luoghi che non devono però essere visti strettamente problematici. Sono aree - ha rimarcato Baturi – in cui è più facile creare rete di comunità purchè ci siano servizi e infrastrutture. Ai giovani bisogna dare non solo strumenti ma anche ragioni per scommettere su questi contesti”.

“La Diocesi di Caserta nonostante non abbia aree prettamente interne ha però 23 borghi medievali che sono la parte più ricca e viva di Caserta” ha poi commentato il Vescovo di Caserta Pietro Lagnese che ha poi ricordato: “la due giorni tratta anche il tema dello spopolamento che invece ci riguarda da vicino. Valorizzare i nostri borghi resta fondamentale per continuare a tenerli in vita”.

“Noi non abbiamo mai smesso di parlare di aree interne sia con gli uomini di palazzo che tra noi. Bello vedere nuovi vescovi qui per parlare di aree interne” ha rimarcato il Vescovo di Avellino Arturo Aiello: “segno che le problematiche delle aree interne riguarda tutta Italia. Aree interne belle ma mancano le infrastrutture”.

Primo appuntamento da Vescovo per monsignore Sabino Iannuzzi, presule della Diocesi di Castellaneta: “Incontro significativo anche perchè si svolge nel periodo post pandemia. servirà per coniugare di nuovo fede e dimensione sociale dei nostri territori”.

“La questione delle aree interne riguarda innanzitutto una politica nazionale ma il nostro interrogativo è pastorale ha spiegato il Vescovo di Teggiano – Policastro, Antonio De Luca: “Dobbiamo capire come continuare ad annunciare il Vangelo nelle nostre piccole realtà, di qui la necessità di una nuova pastorale. Da Benevento parte la prospettiva di annunciare il Vangelo proprio nelle zone interne e nei piccoli comuni segnati dallo spopolamento e dalla mancanza di servizi”.

Nel pomeriggio la relazione di monsignore Mariano Crociata, Vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno. Ultimo giorno di incontri vedrà invece protagonista, con i vescovi italiani riuniti a Benevento, il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi.

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