Benevento

Quel giorno, l'11 gennaio del 2019, resterà per sempre cerchiato dal dolore dei suoi cari, che se l'erano visti sottrarre per sempre da un destino terribile. Da un incidente che aveva stroncato l'esistenza di Eugenio Caserta, di Tocco Caudio. Aveva 23 anni, per lui non c'era stato nulla da fare.

Un dramma per il quale il pm Assunta Tillo ha chiesto il rinvio a giudizio di Giuseppe Coppolaro (avvocato Carlo Iannace), 22 anni, . Era lui al volante di quella Fiat Punto che lungo la provinciale, in territorio di Campoli Monte del Taburno, era finita contro il muro di recinzione di un'abitazione. In seguito all'impatto, Eugenio aveva sfondato con la testa il parabrezza anteriore, riportando una gravissima lesione al collo che i medici del Rummo, dove era stato trasportato, non avevano potuto fronteggiare. Questa mattina era in programma l'udienza preliminare dinanzi al gup Pietro Vinetti, ma è slittata al 25 novembre perchè la difesa sta valutando il ricorso al rito abbreviato.

A Coppolaro viene addebitato di essersi messo alla guida “in stato di alterazione psicofisica dovuto agli effetti congiunti di alcolemia e assunzione di sostanze psicotrope”. Due dati rispetto ai quali il suo difesore aveva fatto notare che il tasso alcolemico (“0,6 milligrammi per litro”) era inferiore a quello soglia, e che la positività agli stupefacenti era relativa ad uno spinello fumato nei giorni precedenti.

Sottoposto all'epoca ai relativi accertamenti, l'allora 19enne era  infatti risultato positivo e per questo era stato stato spedito agli arresti in casa. Li aveva lasciati, tornando in libertà senza alcuna misura, dopo la convalida dinanzi al gip Loredana Camerlengo, quando aveva espresso tutto il dolore per la perdita di “un amico”, offrendo la sua ricostruzione. Eugenio e Giuseppe avevano lasciato temporaneamente una festa con alcuni amici per raggiungere Tocco Caudio e prelevare un organetto.

Giuseppe era al volante della Punto, Eugenio era al suo fianco. All'altezza della seconda di una doppia curva in discesa – aveva sostenuto -, l'auto aveva improvvisamente perso aderenza con l'asfalto, lui aveva provato a frenare ma la macchina era andata dritto, schiantandosi contro il muretto di un'abitazione. I genitori e la sorella della vittima si sono costituiti parti civili con l'avvocato Marianna Febbraio.