Per residenti e ospiti di Piano di Sorrento si allontana la prospettiva di un salto di qualità nel servizio di telefonia e rete mobile le cui deficienze ormai hanno superato da tempo la soglia massima di tollerabilità in presenza di disservizi ormai all'ordine del giorno senza alcuna possibilità di contestare alle compagnie telefoniche il venir meno degli standard promessi agli utenti.
La colpa è nella mancanza di ripetitori di telefonia a Piano di Sorrento (neanche uno solo) e dell'assoluta insufficienza di quelli attivi negli altri comuni dell'area a garantire la necessaria copertura di un servizio che ha visto moltiplicare in modo esponenziale il numero degli utenti, ancora di più nella stagione pandemica.
Le compagnie telefoniche sollecitano l'Amministrazione Comunale a intervenire
Sono anni che tutte le compagnie telefoniche incalzano l'Amministrazione affinchè individui almeno due zone del paese dove poter installare quei ripetitori che garantirebbero l'ottimale funzionamento dei servizi, ma sull'argomento gli amministratori locali nicchiano e non da oggi.
A riproporre il problema alla nuova Amministrazione del sindaco Salvatore Cappiello è stato il consigliere di opposizione Gabriele Di Filippo che, facendosi interprete del diffuso malcontento sul tema, è tornato a sollecitare la maggioranza ad assumere le dovute iniziative anche in considerazione del fatto che trattasi di un servizio pubblico di primaria importanza che l'ente è tenuto a garantire alla stregua degli altri servizi pubblici.
Il dibattito in Consiglio e il "no" dell'assessore Anna Iaccarino
L'argomento è stato oggetto di un'interrogazione e quindi di un dibattito consiliare dal quale è emersa ancora una volta l'indisponibilità della maggioranza di turno a individuare per vie brevi le due aree col rinvio di ogni decisione alla redazione, approvazione e adozione del PUC, il Piano Urbanistico Comunale, che richiederà tempi ancora lunghi lasciando praticamente insoluto un problema che le compagnie telefoniche si sono dichiarate più volte pronte a risolvere in brevissimo tempo.
Ad affermare la linea del no all'installazione di questi ripetitori è stata Anna Iaccarino, attuale assessore ai LL.PP., che rispondendo al consigliere Di Filippo ha evidenziato: "Ripetori telefonici e miglioramento della linea telefonica mobile. Obiettivi: programmare tutelando ogni diritto, da quello alla salute a quelli alla connessione. È giusto che l'amministrazione non abdichi ai propri poteri, affinché contemperi e bilanci i diversi interessi in campo.
Il Puc: è lo strumento che per legge ci consente di avere una visione del presente e del futuro. Ed è qui che occorre decidere dove e come intervenire, esercitando il diritto alla pianificazione, anche riguardo alle antenne.
Misure di miglioramento: una volta approntata la pianificazione, verificheremo, nelle more del perfezionamento dell'iter del PUC, misure in linea col detto strumento urbanistico. In aula anche i due consiglieri di minoranza presenti, si sono detti d’accordo su questa scelta. Colpisce che sui social sia portata avanti una linea diversa, ma questo non è un problema nostro!".
Di Filippo: non chiedo la bacchetta magica, ma la soluzione del problema
Perentoria, come di consueto, nella sue determinazioni l'Assessore Iaccarino che a sostegno delle proprie ragioni adduce anche motivazioni sui possibili rischi per la salute pubblica, argomento sul quale c'è ancora una diffusa sensibilità su una parte dell'opinione pubblica a dispetto dell'uso generalizzato del servizio e quindi del fabbisogno oggettivo di migliorarne la qualità.
Dal canto suo il consigliere Di Filippo ha evidenziato: "Come ogni decisione anche questa è frutto di considerazioni che ognuno è libero di condividere o meno, ma sempre nel massimo rispetto di chi c'è dall'altra parte. Non nascondo che avrei preferito una soluzione diversa a tutta questa faccenda: non certo utilizzare una "bacchetta magica", ma un accordo che ci avrebbe permesso fin da subito, o comunque nel brevissimo periodo, di poter installare sul territorio almeno un paio di strutture in punti "obbligati" a prescindere dall'eventuale evoluzione della nostra città, ad esempio il cimitero, che sarà valutata e considerata nel Piano Urbanistico Comunale".