Benevento

“Il cemento, le divise, le pistole. L'impatto con il carcere può essere brutale per i più piccoli. Grazie ai volontari di Cam Telefono Azzurro, invece, si realizza una svolta importante”.
Il direttore della casa circondariale di Benevento, Gianfranco Marcello ribadisce l'importanza del progetto rinnovato questa mattina presso l'istituto penitenziario di Benevento. Un protocollo d'intesa con il Centro di aiuto al minore - Telefono azzurro, già attivo dal marzo scorso e che in questi mesi ha prodotto ottimi risultati. Le volontarie dell'associazione, in un'apposita stanzetta dedicata al gioco e alla creatività hanno accolto i figli dei detenuti nelle lunghe attese prima dei colloqui.


“Non fatemi vedere i vostri palazzi ma le vostre carceri, poiché è da esse che si misura il grado di civiltà di una Nazione”. Il pensiero di Voltaire è molto noto e ispira l'azione messa in campo presso il penitenziario di contrada Capodimonte che tenta di rendere la struttura una parte viva della società. Solo pochi giorni fa la direzione ha sottoscritto pure una collaborazione con la Caritas diocesana per permettere ad alcuni ristretti di prestare lavoro.

 

Il servizio del Cam ha ricevuto dunque notevole successo e c'è infatti l'intenzione di aumentare i giorni in cui il servizio è attivo. “Circa una cinquantina i minori che hanno partecipato alla nostra accoglienza – ha dettagliato Carla Miele, responsabile Telefono Azzurro Centro Aiuto al Minore -, provenienti da tutta la Campania e da fuori Regione. Con loro si è instaurato un bel rapporto e tornano ad ogni visita. Siamo riusciti ad instaurare un bel rapporto e più volte ci hanno raccontato i loro disagi, quelli più spensierati sono i bambini più piccoli”. 
E la Miele ha lanciato pure un'ulteriore iniziativa: raccogliere i lavori che i ragazzi hanno realizzato in questi mesi e rilegarli in un volume da conservare.