La cassa integrazione è terminata ed ora bisogna fare presto per trovare una soluzione. È una corsa contro il tempo quella che sindacati e anche istituzioni stanno facendo per gli operai della Dema di Somma Vesuviana e della Cam – gruppo Dema – di Paolisi, in provincia di Benevento.
Crica 500 dipendenti che dopo mesi di cassa integrazione ora rischiano il posto di lavoro. Questa mattina si sono ritrovati a Napoli, sotto Palazzo Santa Lucia per protestare e chiedere un immediato intervento della Regione. Assente per impegni istituzionali il presidente dell aRegione, Vincenzo De Luca. I rappresentanti sindacali delle due fabbriche, quella di Somma Vesuviana e quella di Paolisi, in Valle Caudina, sono stati ricevuti dall'assessore al Lavoro, Antonio Marchiello. All'esponente della giunta De Luca, che un paio di giorni fa aveva fatto tappa proprio nello stabilimento Dema di Somma Vesuviana, Uilm, Fiom Cgil e Cisl hanno chiesto un nuovo intervento urgente. In particolare alle istituzioni e alla politica i dipendenti ora a rischio chiedono di interloquire con i vertici aziendali – si tratta di un fondo – per cercare di capire le intenzioni dell'azienda che durante un incontro a Roma aveva fatto emergere comunque una criticità economica e chiesto anche aiuto al Governo come aveva spiegato lunedì sera a Paolisi il senatore di Fratelli d'Italia, Domenico Matera durante un Consiglio comunale aperto.
"Crediamo che sia arrivato il momento di cominciare a fare qualcosa per i lavoratori - ha spiegato il segretario generale Uilm Campania, Crescenzo Auriemma - L'industria in Campania si sta sfaldando, grandi gruppi si ridimensionano, altri licenziano e altri ancora aspettano. Questo pare non interessi più ad alcun esponente della politica regionale. Oggi chiediamo fatti non chiacchiere”.
Obiettivo comune dei sindacati è quello di cercare un modo per prorogare gli ammortizzatori sociali per i dipendenti, circa 500 della Dema e della Cam che tra un paio di settimane, esaurito il monte ferie, si ritroverebbero senza lavoro e senza alcuna forma di sussidio.
“Siamo all'ultima puntata di un film e temiamo che finisca in modo brutto” ha tuonato Luigi D'Avino, Rsu Uilm Dema, che ha poi spiegato: “Nessuno conosce il piano che l'azienda presenterà domani al Tribunale di Napoli. Abbiamo paura che i giudici bocciano il piano e per noi si aprirà un momento bruttissimo”. I sindacati temono il commissariamento nonostante “La Dema e la Cam siano eccellenze campane. Noi facciamo pezzi importanti per gli aerei”, ha rimarcato D'Avino che ha anche acceso i riflettori sul momento florido che sta attraversando l'industria aeronautica e “nonostante ciò noi rischiamo il licenziamento”.
A rischio 300 dipendenti a Somma Vesuviana, 150 a Paolisi e oltre 200 in Puglia, almeno dalle indiscrezioni trapelate dal piano industriale che ora sarà sottoposto al vaglio del Tribunale.
“La speranza è che la Regione ci dia una mano per interloquire dal fondo capitanato da Mediobanca affinchè decida di revisionare il piano” è invece l'appello di Angelo Iacuaniello della Fim Cisl di Napoli.
“Siamo in un settore in forte espansione, come mai noi rischiamo il licenziamento?” è la domanda posta da Antonio Filosa, Rsu della Fiom Cgil che accende i riflettori sul pericolo che altri possano trasferire la produzione così specializzata altrove visto che si calcola un aumento dei posti di lavoro addirittura del 30 per cento per il comparto aeronautico.
Numerosi anche i dipendenti della Cam Dema di Paolisi. Con loro Francesco De Falco della Fiom Cgil di Benevento che ha ripercorso le tappe della vicenda: “Gli ammortizzatori sociali sono scaduti il 5 febbraio scorso. Per noi resta fondamentale trovare una forma per prevedere qualcosa che ci aiuti fino ad aprile quando si potrà aprire il nuovo quinquennio mobile per usufruire di nuovi ammortizzatori sociali”.
I delegati sindacali sono stati poi ricevuti dall'assessore regionale al Lavoro, Antonio Marchiello che ha ribadito l'impegno di Palazzo Santa Lucia affinchè si trovi una soluzione.