Anche nel Sannio si è attivata la rete della solidarietà per la raccolta del farmaco. Iniziativa promossa in tutta Italia dal Banco farmaceutico che consentirà, nelle farmacie aderenti, di donare un farmaco da banco alle persone in difficoltà. A Benevento sono scese in campo le Acli, guidata dalla presidente Maria Giovanna Pagliarulo.
E il presidente regionale, Filiberto Parente parla di una situazione di esigenza sempre più estesa: “Le Acli sono scese in campo proprio per aiutare le fasce più deboli. Le povertà si sono acutizzate non solo nella fase post pandemica, ma anche in questo periodo”, spiega l'esponente dell'associazione ricordando anche le altre iniziative promosse in Campania come il
“Banco alimentare a Caserta in collaborazione con la Caritas”, poi Parente spiega: “E' un periodo difficile e cerchiamo di aiutare a lenire le sofferenze di queste persone che non ce la fanno”. Di qui l'appello alla “politica affinché si metta al centro un'alleanza forte per globalizzare la solidarietà e per dare uno strumento inclusivo a quella fasce della società in difficoltà”.
Più esigenze, ma anche più solidarietà
Aumentano le esigenze, ma cresce anche l'attenzione dei cittadini. A confermarlo il dottor Stefano Italiano: “Difficile quantificare le esigenze, ma comunque sono in aumento le persone che hanno difficoltà ad acquistare farmaci come altri beni di prima necessità. Ma quest'anno vediamo una grande sensibilità, ho notato un'attenzione maggiore da parte degli utenti che acquistano prodotti da donare”.
Dal concetto del dono e all'integrazione
Il progetto a Benevento vede un ulteriore elemento: giovani immigrati diventano volontari, così la raccolta rappresenta anche un'occasione per promuove l'integrazione. Come spiega Maria Carla Di Gioia, vicepresidente dell'associazione 'Progetto Vita' che insieme alle Acli si occupa di progettazione socio-sanitaria nel Sannio: “Si tratta della cooperativa Giada onlus che sostiene i ragazzi immigrati extracomunitari ad inserirsi sul territorio. E quindi abbiamo voluto effettuare un'integrazione della psicologia del dono, i ragazzi che vengono coinvolti come volontari favorendo così anche il processo d'integrazione”.