Non una risposta alla bufera che ha investito l'ospedale ma la voglia di fare il punto sul percorso svolto a sei mesi dall'insediamento. Il direttore generale dell'ospedale San Pio di Benevento, Maria Morgante, schiva le polemiche e dettaglia il cronoprogramma di interventi per risolvere le criticità che attanagliano il nosocomio sannita.
In una conferenza con il direttore sanitario Giovanni Di Santo e il direttore amministrativo Daniela Capone La Morgante ha annunciato le due le linee principali di intervento: l'incremento dei posti letto attraverso una profonda risistemazione dei reparti e procedure concorsuali per richiamare nuovo personale.
“Ad oggi abbiamo attivato 40 nuovi posti letto ed entro aprile ne saranno attivati altri 70”.
I primi riguardano la riattivazione del reparto di neurochirurgia (17 posti letto) con due sale operatorie, neurologia (16 posti letto), reumatologia (5 posti letto) e la neurorianimazione (reparto chiuso nel periodo covid) con la nomina del nuovo responsabile e attivando due posti letto nella rianimazione generale.
Ancora “al via i lavori per la chirurgia d'urgenza, finora accorpata con ortopedia, per riattivare entrambi i reparti. Da lunedì sarà così attiva la nuova chirurgia d'urgenza con 17 posto letto per poi passare all'ortopedia che riapriremo nel giro di una settimana (per 17 posti). Per il reparto di pneumologia, finora dedicato alla cura del covid, da lunedì si trasformerà con 6 posti letto per i pazienti no covid e due per i pazienti covid (il reparto sarà spostato sempre nella palazzina del Santa Teresa per dare il via ai lavori per il reparto di oncologia che ora si trova al Dea e ritornerà, dai primi di marzo, al padiglione Santa Teresa con 15 posti letto (sui 20 previsti dal decreto 41).
Ancora prevista ad aprile 2023 la riapertura del reparto di otorino (10 posti) e maxillo-facciale (5 posti), che erano stati accorpati con urologia e chirurgia vascolare”.
Si recupereranno così altri 74 posti letto che per la Morgante “costituiscono una risposta anche al pronto soccorso dove i posti non sono sufficienti”.
Menzione a parte merita il caso angiografi e l'uscita dell'ospedale dalla rete Ima.
“Macchinari – precisa la Morgante – che risalgono a 20 anni fa”. Nel frattempo potrebbero essere sostituiti, fino all'arrivo dei nuovi già ordinati, dall'angiografo vascolare installato presso la diagnostica per immagini. Una soluzione tampone che consentirebbe il rientro nella rete per il trattamento dell'infarto miocardico acuto entro il 14 febbraio. E poi annuncia anche la risistemazione dell'Utic entro giugno 2023.
“Ben vengano – conclude a riguardo – le sollecitazione dei cittadini e della politiche, le nostre risposte, però devono arrivare con i fatti”.
Ma la Morgante annuncia anche altri progetti tra i quali: il nuovo pronto soccorso (fondi per tre milioni e trecento mila euro) è in fase di approvazione il progetto definitivo che dovrebbe essere realizzato entro un anno e mezzo, la risistemazione dei reparti per la dialisi e la medicina nucleare.
E poi i concorsi per far fronte alla carenza di personale, concorsi già in corso compresa la ricerca dei direttori di reparto, in particolare per la medicina d'urgenza che rappresenta il fronte più caldo e che purtroppo vede le maggiori carenze.