Benevento

Dall'assistenza per i pazienti ed i loro familiari al confronto che consenta di fare rete. Ed ancora: la “convocazione della consulta”. Sono stati questi i temi al centro della conferenza stampa sulla “Salute mentale nel Sannio” promossa dalla Rete sociale, guidata dalla presidente Serena Romano, presso il centro del volontariato al viale Mellusi.

Un incontro che ha visto anche la partecipazione di Samuele Ciambriello, garante regionale per i detenuti in Campania.

Al centro del dibattito le difficoltà riscontrate e che sarebbero state accentuate dalla pandemia: “Il servizio di salute mentale funzionava e funzionava anche bene. Soprattutto per quanto riguarda i progetti riabilitativi c'era una bella attività sul territorio, molti giovani sono stati inseriti nel lavoro, nelle attività, in comunità alloggio”, sostiene la presidente della Rete sociale secondo cui però “tutto questo, non soltanto per la pandemia, si è andato pian piano sgretolando”.

Di qui la richiesta di convocare la “consulta di dipartimento. Abbiamo il diritto di essere presenti e dialogare sulle strategie aziendali perché rappresentiamo i diritti dei pazienti e dei loro familiari”.

Intanto il dialogo tra le varie realtà del territorio assicurano proseguirà: “Stiamo cercando di fare una rete”.

Come detto, infatti, all'incontro ha partecipato tra gli altri anche il garante per i detenuti Samuele Ciambriello che per l'occasione ha annunciato un nuovo confronto sul tema, ribadendo la necessità di garantire sempre maggior assistenza ma anche di fare prevenzione: “Abbiamo bisogno di potenziare le figure di psicologi e psichiatri nelle carceri, abbiamo bisogno di non far entrare nelle carceri le persone con sofferenza psichica”. L'invito quindi ad una riflessione sul tema, poi Ciambriello cita la Costituzione e ricorda: “L'articolo 32 mette l'aggettivo solo al diritto alla salute dicendo che è un diritto fondamentale, la salute diritto da promuovere soprattutto per le fasce meno abbienti”. Secondo il garante regionale dunque attenzione necessario per questo settore “maggiori risorse nonché prolungare la presenza dei dipartimenti di salute mentale nei centri”.